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Hanoi, una città intorno ai laghi.

The Huc Bridge in Hoan Kiem Lake ©www.popcinema.org

Hanoi, una città intorno ai laghi.

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Nel weekend, le strade attorno al Hoàn Kiếm Lake, sono straripanti di gente, occupata in attività ludica di ogni genere.

Domina una ricca convivialità umana, conferma di un paese con una intensa traduzione culturale.

A differenza di altre nazioni asiatiche, i mall di Hanoi sono snobbati; è la strada il cuore della comunità.

Motorcycle races at Dong Kinh Nghia Thuc Square, Hanoi, November 4, 2019 Corse di moto a Dong Kinh Nghia Thuc Square, Hanoi, 4 novembre 2019 Carreras de motos en la plaza Dong Kinh Nghia Thuc, Hanoi, 4 de noviembre de 2019

Le autorità accondiscendono. Chiudono, al caotico (eufemismo) traffico, i viali prossimi al lago.

A mezzanotte sono riaperti e appare il primo timido flusso di macchine e di moto; subito compare una sorpresa. Il viale si trasforma in un circuito motociclistico: dei ragazzi si sfidano sfrecciando a tutta velocità in moto. Sono senza casco, nel sellino posteriore portano un'altra persona e, soprattutto, sono incuranti di chi si muove nei paraggi. Prima si scorgono le luci dei fari, poi un rumore assordante, poi la moto piega pericolosamente e l'effetto sono delle sfolgoranti scintille provocate dal cavalletto a contatto con l'asfalto.

Succede in pieno centro. In una zona presidiata da annoiati e indifferenti poliziotti.

In piazza Đông Kinh Nghĩa Thục Square, decine di persone osservano estasiati, troppo vicini alla folle corsa. Sono insensibili al rischio, basterebbe una macchina incerta o un passante aspirante suicida per far accadere una disgrazia.

È una stoltezza ma è una delle sfaccettature umane e divertenti di Hanoi.

Queste sfide bellicose hanno un background culturale e sociale.

Cominciamo da un libro: Il gioco indiscreto di Xuan dello scrittore vietnamita Vũ Trọng Phụng (1).

Scritto nel 1936, il giovane romanziere - morì nel 1939 all'età di ventisette anni - racconta di un Vietnam ancora sotto la dominazione francese. L'autore descrive gli anni trenta con una critica mordace, usando un linguaggio ironico estremamente moderno, cattivo, pruriginoso, culturalmente tradizionale e intanto linguisticamente progressista.

Il gioco indiscreto di Xuan è attuale, molti aspetti narrati sono visibili – logicamente storicizzati – nella Hanoi odierna.

Un indovino presagisce il futuro di Xuan, un giovane scapestrato, orfano, nullafacente ma scaltro e furbo. La predizione è eccessivamente ottimistica, impraticabile visto il suo status, eppure si realizzerà in tutti i particolari.

Durante la lettura la domanda è d'obbligo: la vita di Xuan sarebbe mutata pure senza la divinazione ovvero la divinazione spinge a Xuan di cambiarla?

Pare che il ragazzo avesse forato il muro del bagno per spiare la moglie dello zio mentre faceva la doccia. Da quel giorno, Xuan dormì per strada, si nutrì della frutta degli alberi di Dracontemelom e dei pesciolini che poteva catturare nel lago della Spada Restituita. Esercitò diversi lavori: vendette noccioline abbrustolite e giornali, fece il fattorino per una compagnia teatrale e spacciò prodotti farmaceutici sui treni per conto di ciarlatani. Praticò anche mestieri più o meno loschi.” (2)

Il lago della Spada Restituita è il Hoàn Kiếm Lake. Il vagabondo Xuan campa gironzolandoci, cercando di vivere alla giornata.

Il resoconto della vita al lago è uguale a quella di oggi. Sulle rive, sulle vie adiacenti, vivaci ragazzi sono affaccendati in dei lavoretti per recuperare un po' di denaro. Alcuni mestieri sono addirittura gli stessi, come vendere noccioline abbrustolite. Altri sono spariti e sostituiti da più recenti operosità, come il tatuatore presente tutta la notte a disegnare henné.

La sfrontatezza ribelle di Xuan è la stessa degli incoscienti corridori clandestini.

L'oziosa polizia osserva, ovvero, sempre pigramente, ordina da dentro di un camioncino di spostare le motociclette dalla piazza. Gli agenti sono uguali alle spassose guardie 1002 e 1003 del romanzo, costrette, per decisione della amministrazione civile, a passare il tempo lavorativo ad appioppare multe fantasiose per incassare quanto richiesto dal governo.


The Huc Bridge in Hoan Kiem Lake ©www.popcinema.org

Il lago mostra la sua colorata bellezza sia di giorno, sia di notte, quando il Red Bridge, il Ngoc Son Temple e l'inquietante e solitaria Turtle Tower si ergono maestose.

La fama del Hoàn Kiếm Lake è amplificata dalla sua antica e incredibile leggenda.

Il re Lê Lợi – come accadde a re Artù con Excalibur – doveva forza e potere a una spada speciale arrivata dal Dragon King. Grazie a essa, il re aveva conquistato l'indipendenza dalla Cina. Un giorno il re era su una barca nel lago. Improvvisamente arrivò una grande tartaruga, prese con la bocca la spada dalla cintura e si immerse nell'acqua profonda. La ricerca fu lunga e inutile. Sparì. Lê Lợi si arrese, accettò l'idea di non ritrovarla, convinto del ritorno della spada al legittimo proprietario, il Dragon King. (3)

La leggenda ha un significato profondo. La spada è ancora lì, nel lago, forse nascosta nella Turtle Tower.

Il re, l'eroe, rinuncia l'energia (la spada) a favore di Hanoi. I vietnamiti lotteranno con fermezza per la propria libertà. Con la spada nel lago, la potenza è stata trasferita al popolo vietnamita.

E così fu secoli dopo.

Nel 1955 scoppiò la tragica guerra contro gli Stati Uniti, la nazione apparentemente più muscolosa militarmente e politicamente del mondo. Il Vietnam era povero, carente di strutture adeguate, con un esercito debole, affaticato dalla lotta d'indipendenza con la Francia. Un divario teoricamente impari. Ma quella piccola nazione moltiplicò esponenzialmente la sua forza, come il re Lê Lợi, fino alla vittoria.

Boys on the Hoan Kiem Lake sing Thu cuối, Last Autumn, Hanoi, November 3, 2019 Ragazzi sul Hoan Kiem Lake cantano Thu cuối, Last Autumn, Hanoi, 3 novembre 2019 Los niños en el lago Hoan Kiem cantan Thu cuối, Last Autumn, Hanoi, 3 de noviembre de 2019

Il Hoàn Kiếm Lake è innanzitutto svago. I ragazzi si riuniscono in circolo e cantano le canzoni popolari. Tutti, nessuno escluso, si esibiscono sulle note dei chitarristi. Essere intonati è una qualità secondaria; importante è la condivisione fra tutti, amici, passanti e sconosciuti.

Turtle Tower in the Hoan Kiem Lake ©www.popcinema.org

Il Hoàn Kiếm Lake di notte ha un fascino gotico. Dipende dalla spettrale Turtle Tower. La torre fu eretta, nel 1886, in onore della tartaruga guardiana della spada magica di Lê Lợi. La torre è misteriosa, impossibile da raggiungere, privata di ponti.

Altrettanto gotico sono i troppi topi, i quali corrono nel parco, nelle rive, nelle strade.

Questi topi hanno qualcosa d'insolito: non hanno paura. Si disinteressano della gente, degli onesti lavoratori gig, delle effusioni degli amanti sulle panchine. I roditori corrono imperturbabili, indifferenti degli sguardi. I vietnamiti li trattano allo stesso modo: non si curano di essi.

La vitalità al West Lake è differente. Anche per Xuan ha una funzione diversa:

A ovest di Hanoi c'era un gran lago, diviso in seguito da una strada. Da un lato si formò il Lago dell'Ovest e, dell'altro il Lago del bambù bianco.

Tutti i venti milioni di connazionali la conoscevano perché le fanciulle di buona famiglia (o meno) vi si recavano perché con gli studenti dei vari atenei, delle università di Legge o anche con studenti privi di affiliazioni istituzionali. Giungevano in questo luogo per moreggiare e trasgredire così le regole imposte dalle famiglie.” (4)

Il West Lake è grande. Sulle sponde ci sono gli eleganti alberghi come lo Sheraton. Le case hanno delle strutture architettoniche evolute, più confortevoli delle abitazioni del old quater. La vista sul lago è stupenda. È la zona più costosa della città. Qui vivono le famiglie benestanti, le quali iscrivono i figli nelle grandi e internazionali scuole vicino al West Lake.

La Cina ha influenzato la civiltà e la società vietnamita. I tre pilastri cinesi: buddismo, confucianesimo e taoismo hanno plasmato anche la tradizione del Vietnam.

I templi buddisti sono ovunque, i più belli sono quelli prospicienti ai laghi. I templi e l'acqua si uniscono e si confondono nell'infinito, formando un amalgama luminoso; il riflesso li rende luoghi di pace e di preghiera. Sul West Lake sono presenti parecchi alberi vecchissimi, grandissimi, sviluppatisi negli anni, formando delle figure angeliche e strane.

Tree on the street ©www.popcinema.org

Gli alberi di Hanoi sono speciali, liberi di crescere come e dove vogliono, fosse anche in mezzo alla strada: nella confusione delle vie c'è di tutto, e tutto senza regole, perciò un albero in mezzo a una carreggiata non dà assolutamente fastidio.

Temple of Literature ©www.popcinema.org

Il confucianesimo è rappresentato nella sua magnificenza con lo stupendo Tempio della Letteratura. Un tempio dedicato a Confucio e allo studio. Qui gli studenti festeggiano i loro successi. Le varie sezioni sono separate da mura. Al loro interno ci sono dei giardini, laghi, statue in un susseguirsi di esaltazione intellettuale. Una nazione necessità di una classe burocratica onesta e capace. Dovrebbe essere costituita da dirigenti meritevoli. Lo strumento per individuarli sono degli esami difficili e complessi. È l'unico sistema per eliminare le raccomandazioni, i nepotismi, la corruzione dei ricchi genitori. Così tutti, compresi i figli delle povere famiglie, possono entrare nella gestione dello stato.

Xuan è un derelitto orfano, indigente ma, con astuzia e abilità (e forse con l'aiuto di un divinatore), riesce a conquistare un ruolo da leader del movimento radical chic dei vietnamiti ricchi degli anni trenta: «Il movimento dell'Occidentalizzazione non può fare a meno della mia presenza, nemmeno per un sol giorno.» (5)

Xuan è un esempio di confucianesimo per avere scavalcato le classi sociali.

In Vietnam ai tre pilastri culturali se ne può aggiungere un altro, arrivato secoli dopo ma diffusosi rapidamente fino ad arrivare ai più alti livelli dello stato: il cattolicesimo (oltre ovviamente il comunismo).

St. Joseph's Cathedral ©www.popcinema.org

L'epicentro è la Cattedrale di San Giuseppe situata nell'old quarter. Si innalza maestosa con due campanili. Il colore bianco è un ricordo. A causa del traffico, dello smog (Hanoi è la città più inquinata del mondo) la tinta dominante è il nero.

Il nero non è una metafora della situazione del cattolicesimo in una nazione comunista. Al contrario dell'Europa occidentale, ad Hanoi e in Vietnam, i cattolici partecipano attivamente alla vita religiosa. Le funzioni nella cattedrale sono piene sia all'interno, sia all'esterno, con i fedeli seduti in minuscoli sgabelli.

Il conflitto con gli Stati Uniti fu lungo, terminò nel 1975. Fu purtroppo anche una crudele guerra civile con il sud del Vietnam. I luoghi in memoria delle battaglie sono diffusi nella capitale del sud, Saigon. Hanoi invece fu principalmente devastata dai bombardamenti aerei.

Nguyen Trong Kiem, When a child was born ©www.popcinema.org

Ad Hanoi la guerra è ricordata costantemente al Fine Art Museum. È il principale museo della città. Oltre ai ricordi di una antica arte religiosa, la galleria espone pitture e sculture contemporanee. L'arte della fine del novecento non poteva prescindere dalla violenza, dai morti, dalle sofferenze pagate dalla popolazione. Le opere esposte sono una esaltazione dell’alleanza fra il popolo e i militari; sinergia inesistente e conflittuale negli Stati Uniti. Fu questa concordia l'arma segreta dei vietnamiti, chiaramente spiegata dal generale Ho Chi Minh: “Potete uccidere dieci miei uomini per ognuno dei vostri che io uccido. Ma anche così, voi perderete e io vincerò.” (6) 

Le due dimensioni politiche si uniscono: il comunismo e anticolonialismo, combattuto prima con i francesi e poi con gli americani, sono esaltati nei quadri.

Xuan è, con molta fantasia, un amante dell'arte. Il negozio di sartoria nel quale lavora è considerato artistico, come gli stilisti dei nostri giorni: « … Quando si raggiungerà il punto più eccelso, più estremo dell'arte, i vestiti non dovranno più coprire nulla.» (7)

Pho Sach, The book street ©www.popcinema.org

L'amore della cultura ad Hanoi è testimoniato da un altro significativo luogo. Un posto di grande seduzione. Si tratta di una via: Pho Sach, la via del libro.

Pho Sach ha delle caratteristiche opposte dalle altre strade.

È corta, è pedonale, è pulita, è silenziosa, con un selciato ordinato. Ai lati ci sono delle simmetriche e belle edicole. Sono dei negozietti di libri e fumetti. Si ripetono simili e si alternano ad alcuni bar. È un posto piacevole, un'oasi perché basta spostarsi di qualche metro per essere di nuovo travolti in un andirivieni allucinante. Gironzolare nei negozietti è divertente, ci sono libri di tutti i generi, un paradiso per gli amanti dell'odore della carta stampata.

The run of the train in the Train Station to Hanoi, November 5, 2019 Il passaggio del treno nella via del treno a Hanoi, 5 novembre 2019 El paso del tren en la ruta del tren a Hanoi, 5 de noviembre de 2019

La via del libro, calma, pacifica e decisamente umana, ha un contrario. Anch’essa è una strada di Hanoi, ma surreale, chiassosa, e decisamente inumana: la Train Street.

La stazione ferroviaria è nel centro della città. Quando il treno per Ho Chi Minh City parte, la locomotiva sibila un fischio acuto. Dopo pochi metri si deve addentrare in una viuzza. È la Train Street. Ai lati ci sono le case, il treno passa quasi sfiorando le mura.

I portoni si aprono occupando spazio delle rotaie. Affacciandosi dalle finestre si rischia di essere colpiti dai vagoni. Le moto, le biciclette sono parcheggiate a pochi centimetri dai binari. I panni da asciugare sono stesi sopra, e, al passaggio, svolazzano violentemente. La sciagura di vivere ai bordi dei binari è stata trasformata dagli scaltri vietnamiti, in un redditizio luna park affollato.

Gli abitanti della Train Street potrebbero essere dei diretti discendenti del furbo Xuan: «... Onorabili dottori, la scienza umana, indubbiamente, ha compiuto progressi impressionanti, ma non sarà ma degna di essere comparata alla potenza miracolosa dei santi.» (8)

Infatti, il miracolo accade. Dai garage si intravedono dei piccoli bar e ristoranti, delle gentili signore sistemano dei minuscoli sgabelli e dei tavolini sulle rotaie. I turisti sono invitati ad aspettare il treno mangiando e bevendo tranquillamente. Sui tavolini ci sono gli orari per Ho Chi Minh City e viceversa. Fortunatamente sono puntualissimi. Perciò alcuni minuti prima, sempre le stesse gentili signore, prendono le seggioline, i tavoli e li riportano all'interno del garage, spingendo i curiosi a porsi spalle al muro per fotografare e riprendere la corsa dei vagoni. Lo spazio è veramente limitato e dopo il fischio, la locomotiva passa vicinissimo agli avventori. I treni sono lunghi, occorre più di un minuto perché passi. Non bisogna fare bruschi movimenti per evitare il rischio di essere travolti.

I vagoni sono lontani, i turisti sorridono un po' stupiti. È un gioco semplice, inconcepibile nelle nostre stazioni, sempre attentamente distanti alla linea gialla. Gli spettatori del pericoloso passatempo sono identici ai motociclisti del sabato sera al Hoàn Kiếm Lake.

I viaggiatori sono meravigliati e le gentili signore furbescamente – come Xuan di fronte la Vedova del Vicedoganiere – riportano le sedie e i tavoli sui binari. È presto per il prossimo passaggio.

  1. Vũ Trọng Phụng, Il gioco indiscreto di Xuan, titolo originario Số đỏ, O Barra O, Milano, 2012, Prima ristampa 2019

  2. Ibid, Pag. 10

  3. Hoàn Kiếm Lake Its Legends and Temples, Thế Giới Publishers, Hanoi

  4. Vũ Trọng Phụng, Il gioco indiscreto di Xuan, titolo originario Số đỏ, O Barra O, Milano, 2012, Prima ristampa 2019 Pag. 85

  5. Idib, Pag. 78

  6. Stanley Karnow, Storia della guerra del Vietnam, BUR Rizzoli, Milano, VI edizione, BUR Storia, giugno 2004, Pag. 72

  7. Vũ Trọng Phụng, Il gioco indiscreto di Xuan, titolo originario Số đỏ, O Barra O, Milano, 2012, Prima ristampa 2019 Pag. 41

  8. Ibid, Pag. 70

Traffic in Hanoi, November 5, 2019 Traffico di Hanoi, 5 novembre 2019 Tráfico en Hanoi, 5 de noviembre de 2019