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Capitan Harlock – Harlock Space Pirate Regista: Shinji Aramaki

Capitan Harlock – Harlock Space Pirate

Regista: Shinji Aramaki

Provenienza: Giappone

Anno: 2013

Autore Recensione: Roberto Matteucci

“In un lontano futuro … o forse in un passato distante.”

Alla Mostra del cinema di Venezia del 2013, alla presenza dalla presenza del epico mangaka Leiji Matsumoto, è stato presentato fuori concorso Harlock – Space Pirate del regista Shinji Aramaki.

Capitan Harlock fa parte di una trilogia – insieme a Corazzata spaziale Yamato e Galaxy Express 999 – della serie di avventure spaziali del maestro del manga Leiji Matsumoto, create fra il 1974 e il 1981. Era il periodo di massimo splendore per il genere, era un ritorno a ciò che il Giappone aveva collettivamente rimosso dopo la seconda guerra mondiale. Il sogno glorioso della potenza, dell’invincibilità nazionale era espresso con la costruzione di potenti macchine. È il viaggio nel F104 di Yukio Mishima, raccontato nell’epilogo di Sole e acciaio, dove l’uomo Mishima si univa al potente aereo nel cervello e nello spirito. È il tema anche dell’ultimo film di Hayao Miyazaki, Si alza il vento – KazeTachinu.

Capitan Harlock è realizzato con un’elevata qualità di grafica computer, ogni scena è potente, ricca, le battaglie sono spettacolari e divertenti. Attribuisce maggiore vivacità il 3D. Nella storia c’è un arretramento voluto della figura di Capitain Harlock. La ragione è spiegata dal regista Shinji Aramaki: "La ragione per la quale il protagonista del film non è Harlock sta nel fatto che è un personaggio troppo completo, cioè non si dispera, non fa errori, non ha nuove esperienze che lo possano far progredire, è una presenza simbolica. Un personaggio come Harlock è difficilissimo da usare in un film, non può compiere il classico viaggio dell’eroe che alla gente piace vedere. È questo il motivo per il quale abbiamo introdotto i personaggi giovani.". (http://daily.wired.it/news/cultura/2013/09/04/harlock-space-pirate-3d-matsumoto-aramaki-453623.html)