POPCINEMA.ORG

View Original

Nocturnal Animals Regista: Tom Ford

Nocturnal Animals

Anno: 2016

Regista: Tom Ford

Provenienza: USA

Autore: Roberto Matteucci

73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

“Tutti alla fine diventiamo come le nostre madri.”

Quando una storia d’amore si rompe, è sempre un problema. Una cicatrice rimane indelebile, soprattutto se l’allontanamento avviene quando ancora l’amore è presente, almeno in uno dei due soggetti. Una ragione esterna, un capriccio, un egoismo, la mancanza di onestà possono recidere qualsiasi rapporto amoroso. Non è stato così anche per Romeo e Giulietta? Oppure per Renzo e Lucia.

Il rancore in questi casi può portare a conseguenze spiacevoli come la vendetta.

La ritorsione sottile, intelligente, intellettuale è stata studiata dallo stilista, oramai regista, Tom Ford, al secondo film Nocturnal Animals presentato alla 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Susan è una bellissima donna, si occupa di arte contemporanea. Una sua realizzazione è la prima scena del film. La camera inquadra un’Art exhibition di donne esageratamente adipose, le quali ballano nude in modo sgraziato. L’adipe straborda, pare invadere anche gli spettatori, questo inizio è il segno stilistico del film.

Susan è sposata e con il ricco marito vive in una villa stupenda. Il benessere trabocca come il grasso delle artiste. Un’inquadratura dall’alto riprende le affollate strade di Los Angeles. La casa incantevole e le gremite carreggiate sono montate alternativamente.

Troppo benessere, troppo abbondanza, troppa ricchezza non possono che nascondere del malessere e portare alla punizione del contrappasso.

Ha portare in evidenza l’insoddisfazione, è l’improvviso arrivo di un manoscritto, inviato da Edward, il primo marito della donna. Susan inizia a leggerlo, è una storia ambientata in Texas. Flash back, una coppia e la figlia decidono di partire in macchina. Susan riconosce se stessa e Edward nella storia.

Stanno guidando di notte in lunghissime deserte strade; il contrario delle affollate carreggiate della città californiana: “Sono le cose che amo del Texas, niente persone niente telefoni.”

Come in un romanzo di Joe R. Lansdale, siamo trasportati nel cupo Texas. Provinciale, noir, pieno di una violenza fine a se stesso. Una brutalità tremenda colpisce la famiglia e il marito rimane solo e disperato.

Gente dura vive questa terra, il loro comportamento è uguale sia per i buoni, sia per i cattivi. I giovani delinquenti stupratori sono delle persone malvagie. Schierato dalla parte dei buoni, c’è il tenente di polizia, il quale ha però una condotta identica a quello dei cattivi: minaccioso, violento, rabbioso, cinico.

L’occhio di Tom Ford descrive in una bella scena questo confronto: il tenente va a casa di un sospettato e lo trova accovacciato nel water, il quale si trova all’aperto, nel patio della casa.

“Mi mancano gli uomini del Texas.”

Gli uomini del Texas sono forti, istintivi, brutali, ma sicuramente coraggiosi, disponibili, sempre pronti a partire quando il paese deve entrare in guerra.

Mentre nelle grandi città parlano, pontificano, però se ne stanno rinchiusi in casa; a difendere i grandi declamatori urbani partono dalla provincia.

Tom Ford presenta un film costruito con l’abilità dello stilista. Disegna, cuce, taglia, ricama e mostra il vestito completo. Usa tecniche consolidate: il lungo flash back, l’intreccio della storia diviso in tre filoni, oggi, il passato e la finzione del romanzo. Il montaggio alternato è costruito sapientemente, non confonde anzi emoziona.

Il regista gioca anche sulla realtà, aggiunge tocchi di fantasia perfino di fronte la cruda atrocità. Perciò il corpo della donna è ritrovato in una discarica, ma in contrasto, il cadavere è posto in un bellissimo divano rosso, nuovo, elegante, scintillante. Mischia ancora di più la storia, utilizza una fotografia diffusa, scene notturne e colori caldi ingrandiscono il fascino delle scene.

Il cinema è arte, può deformare la realtà, essere verosimile. Il film Nocturnal Animals è come la scena iniziale, come i corpi deformati delle donne obese, le quali appaiono spiacevoli ma nello stesso bellissimo e artistico. La violenza del film è insopportabile, le scene crudeli, una cattiveria fine a se stessa, eppure il film è elegante, ammaliante.