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The Canyons Regista: Paul Schrader con James Deen e Lindsay Lohan

The Canyons

Regista: Paul Schrader

Provenienza: USA

Anno: 2013

Autore Recensione: Roberto Matteucci

“Chi ha mai detto di essere felice?”

Il film The Canyons di Paul Schrader è stato presentato alla 70° edizione della Mostra del cinema di Venezia, un’edizione inferiore alle solite e sicuramente questo film aveva contribuito ad abbassare il livello. Proposto per Sundance Film Festival e per lo SXSW Film Festival fu respinto da entrambi con la motivazione di scarso valore artistico. Mentre è stato accettato da Venezia. Bisogna riconoscere la saggia decisione presa dai due festival americani.

Tratto da un romanzo di Bret Easton Ellis la storia narra gli intrecci di una doppia coppia. Christian e Tara sono decisamente aperti, appassionati di giochi di ruoli, di scambi di coppia, e soprattutto nell’introdurre un terzo: “Mi piace l’idea che qualcuno che guarda una cosa che non può avere.” Christian è ricchissimo.

L’altra coppia è Ryan e Gina. Gina è un’assistente di Christian. È superfluo indicare i termini della storia, molto semplice e scontata.

La presentazione del film è stata anticipata da alcuni interventi sulla scabrosità delle scene. In realtà è tutto cristallino; non è sicuramente qualche nudo o il pisello dell’attore porno James Deen a scandalizzarci.

È la recitazione del divo dei video erotici a meravigliarci. Egli ammicca sempre alla camera, guarda diretto, è molto fisico, tanti scatti. Il personaggio è centrato, perché si tratta di quello più irritabile, cattivo, crudele, antipatico.

D’altronde è un serio professionista, se guardiamo www.imdb.com/name/nm1776976/?ref_=tt_ov_st_sm risultano per James Deen ben 1396 film, a dimostrazione che la scuola del cinema porno è seria, impeccabile, la competenza deve essere indiscutibile.

Anch’esso lo riconosce e parlando della Lindsay Lohan dice: «In alcuni giorni strillava e urlava e piangeva, rifiutandosi persino di uscire dal suo camerino. Nel porno siamo abituati a lavorare con professionisti che mettono la cortesia al primo posto. Ma Lindsay sembrava piuttosto un bambino ingestibile». (www.style.it/star/gossip-news/2013/01/28/lindsay-lohan--fragile-e-capricciosa-come-non-mai.aspx)

Per The Canyons, James Deen è perfetto, perché siamo di fronte a uno stile al limite del film porno. Prendiamo la prima scena. Tutti e quattro sono a cena insieme in un bel ristorante. I due uomini sono molto caricati, Christian inizia una sparata sulla libertà di sesso, sui tanti giochi erotici, sull’ospitalità per chiunque voglia partecipare. Ryan e Gina giocano a fare i verginelli, i timidi, pieni di pudore. Quando Christian racconta le sue porcate, la camera corre sul bancone del ristorante. Sembra il preambolo di un film porno feature. Se fosse stato, finite le chiacchiere, tutti e quattro avrebbero iniziato una sana, lunga e proficua scopata: e sarebbe stata la scelta migliore. Invece abbiamo un lento e capriccioso susseguirsi di atti. Infatti, nel film il sesso è pochissimo.

Poteva essere una buona idea sviluppare il tema dell’erotismo discusso anziché compiuto. In un mondo dove i rapporti carnali sono prevalentemente virtuali, una storia del genere poteva essere interessante. Ma il regista è imbastito, prigioniero.

C’è tanta cura nei particolari, perché si vuole puntualizzare l’aspetto dell’alta borghesia californiana. Sicuramente lo scrittore nel libro lancia un attacco a certi settori del potere e della ricchezza. In The Canyons c’è una dovizia precisa di case lussuose, belle macchine, ottimi ristoranti, vestiti eleganti ma ci sono anche strade deserte e cinema chiusi e decadenti come esibito nella prima inquadratura.

Una condanna di quel mondo, per essere credibile bisognerebbe sono sapere dove vive il regista, in una baracca in qualche quartiere malfamato o in una bella accogliente elegante casa in qualche quartiere sorvegliato dalla polizia?