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West of Sunshine Regista: Jason Raftopoulos

West of Sunshine

Regista: Jason Raftopoulos

Cast: Damian Hill, Ty Perham, Arthur Angel, Kat Stewart, Tony Nikolakopoulos

Anno: 2017

Provenienza: Australia

Autore Recensione: Roberto Matteucci

“Ma i miei figli penseranno che sono una leggenda.”

Quali sono i limiti di un dipendente dal gioco d'azzardo?

Non esistono freni, uguali al comportamento dei dipendenti di droga, sesso e alcol.

Il gioco d'azzardo ha una vita propria. Il piacere non è vincere per avere i soldi per soddisfare altri bisogni o sogni; la vittoria è un godimento assestante indipendente da altri scopi più profondi.

La diffusione del business del gioco, frazionandolo e diffondendolo nei luoghi quotidiani, ha provocato sia un aumento quantitativo, sia una propagazione all'interno di settori prima non colpiti.

Quali sono le cause per cui una persona normale con famiglia, affetti, lavoro cede al questo vizio:

“Le ricerche nel campo delle neuroscienze compiute negli ultimi 15 anni individuano una base genetica comune, responsabile di un difetto nella capacità di provare piacere. Sarebbe proprio l’incapacità di provare emozioni piacevoli nella vita quotidiana a spingere alcuni soggetti a ricercare emozioni forti, che alcuni ritrovano nel gioco d’azzardo, altri nella droga, altri in entrambi.

[...]

Dal punto di vista personale, invece, un giocatore patologico utilizza il gioco come valvola di sfogo contro qualsiasi difficoltà della vita quotidiana, e che dirotta interamente sul gioco e sulle emozioni che questo procura la gestione dei propri stati emotivi, che siano essi di ansia, tristezza o depressione».” (1)

Ansia, tristezza, depressione esistono pure a Melbourne, la città di Jim, il personaggio del film West of Sunshine del regista Jason Raftopoulos, presentato alla 74° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Jim è separato. Ha un figlio, Alex, il quale vive con la moglie. La separazione è sicuramente dovuta al gioco di cui è schiavo. I rapporti non sono buoni, né con la moglie, né con il figlio adolescente.

Deve andare al lavoro ma la moglie lo chiama urgentemente: deve prendersi cura di Alex.

Iniziano le ventiquattro ore di una convivenza difficile con una ovvia catarsi finale e la presa di coscienza della propria condizione.

L'inizio del film è una serie di scene per comprendere il personaggio.

Si parte da un particolare sul faro di una macchina. La propria autovettura è il bene cui attribuisce più valore. Una macchina d'epoca, ricercata con un valore notevole.

Il regista, dopo, passa all'interno della casa di Jim, un posto in disordine come la propria condizione umana.

Il terzo aspetto è la scena dell'ossessione compulsiva nello scommettere.

Poi arriva la famiglia, la moglie separata e il figlio Jim, il quale però non mostra affetto per il padre, infatti protesta vivacemente perché non vuole andare con lui.

Il ragazzo ha ragione. Il padre è incapace di smettere di scommettere e si trova invischiato in una vendita door to door della droga, con la conseguenza di mettere a rischio il figlio.

Lo shock lo porterà di fronte a un dilemma fra il passato oppure una nuova scelta di vita.

Il regista si concentra sul carattere nevrotico, psicolabile, border line, con una serie di scene al limite.

Con un montaggio discontinuo lo vediamo visitare una serie di negozi con nervosismo mentre Alex osserva incomprensibile ma benvoluto con la sua aria triste.

Ha molti scatti d'ira perfino con il figlio.

Si passa poi a una felicità drogata per una corsa di cavalli.

È un disastro concentrico, i guai si stanno alimentando, aumentando proporzionalmente senza sosta: “C'è sempre una alternativa” ma non è vero.

La paura potrebbe farlo cambiare e per un istante ha la comprensione del ragazzo.

In molti hanno parlato di Ladri di bicicletta (2) anche per Vittorio de Sica il rapporto padre e figlio è l'aspetto sentimentale sullo sfondo di un mondo in frantumi appena uscito da una guerra disastrosa persa. Jim e Alex sono uguali ad Antonio e Bruno, cercano di ritrovarsi, ma confrontare i problemi rende la coppia australiana perdente umanamente e stilisticamente.

  1. http://www.lastampa.it/2016/04/26/scienza/benessere/gioco-dazzardo-la-dipendenza-di-chi-non-ha-altri-piaceri-NP82UE0UrjL8E7hDHodtFI/pagina.html

  2. https://www.rai.it/raimovie/news/2017/09/Rai-Generic-Articolo-Item-942ff9f5-7529-41fc-a6df-7b648e00f95e.html