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Una lama di luce di Andrea Camilleri

Una lama di luce di Andrea Camilleri

Sellerio, Palermo

Maggio 2012, seconda edizione

Autore recensione: Roberto Matteucci

«Se avissi tanta ‘mmaginazioni, scriviria romanzi». (Pag. 16)

La moltiplicazione dei racconti del commissario Montalbano è il risultato di una florida e prospera inventiva di Andrea Camilleri. I continui adeguamenti alle sue avventure lasciano ben sperare per il futuro.

Il commissario è sempre confuso. La relazione con Livia ha raggiunto il livello del nostro spread. Anche le focose litigate telefoniche sono in crisi, prevale semplicemente una reciproca rassegnazione.

Se con l’eterna fidanzata il commissario è ambiguo e ondivago, appare invece determinato nell’approfondire la conoscenza della nuova bella donna di turno: una vogliosa e affascinante donna.

È Marian, la seducente gallerista, la quale si esibisce nell’incantesimo per il sempre più vecchio e libidinoso Montalbano.

L’episodio Una lama di luce, Sellerio (2012) è molto bello, intenso e ricco di suspense.

Le storie di Montalbano procedono linearmente e in modo partecipato. In realtà la conoscenza degli avvenimenti per il lettore è uguale a quella del poliziotto. Solo alla fine Montalbano ha un colpo di reni per lasciarci attoniti e sorpresi.

E così succede pure questa volta. Noi seguiamo gli sviluppi delle varie traversie poliziesche alla pari del commissario, come lui siamo tenuti fuori dei retroscena importanti, capaci da determinare nel finale uno sconvolgimento per noi e per lo stesso Montalbano.

La conclusione è un ritorno alla normalità, alla certezza.

Ma una novità c’è nel libro. Come Dante e Maometto abbiamo un Montalbano onirico, un sensitivo adatto a predeterminare il futuro.Un sogno impossibile, un’incredibile trasformazione delle realtà in visioni. Potrebbe esserci qualcosa di più, potrebbe assomigliare a un miraggio, a un’oasi, dove prendere un momento di pace, una consapevolezza.Questo Camilleri freudiano è un’originalità per il pragmatico commissario, perché, mentre egli continua la sua vita, il sogno è capace di riportarlo nella dimensione di un tempo. Il suo viaggio notturno nella campagna siciliana non è da leggere in chiave divinatoria, ma come marchingegno letterario per riportare nella giusta dimensione l’uomo poliziotto.