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Praga, la città reale

Kampa Island

Praga, la città reale.

Autore testo: Roberto Matteucci

Credit photo: popcinema.org

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Di magico a Praga è rimasta solo l'immaginazione. È una città da immaginare. Immaginiamo Praga durante il medioevo, immaginiamo le strade buie, immaginiamo l’inverno freddo, immaginiamo la foschia, immaginiamo i vicoli vuoti, immaginiamo i rumori strani nel silenzio, immaginiamo questa atmosfera cupa combinata con le tradizioni della propria religione.

Purtroppo, la Praga attuale, per il romantico sognatore alla ricerca delle esalazioni alchemiche, è invasa dai barbari. Se la nebbia si sollevasse, il fumi si diradassero si potrebbero ancora intravedere, sulle salite di Mala Strana, le ancestrali figure scolpite con un oro alchemico prodotto nel Vicolo d'Oro.

Praga, Prague, Mala Strana and the Castle

A Mala Strana, appaiono ancora personaggi onesti, modesti, generosi, patrioti, devoti, saggi, furbi, giusti. Le osterie, bettole, postriboli, sono sostituiti con progrediti ristoranti, bar, pasticcerie. Anch'essi hanno, al loro interno, una diramazione, un sentiero di fuga nel sottosuolo. Sono le grotte, caverne, cantine, catacombe su cui sono costruiti.

Nelle vie, palazzi, chiese si possono faticosamente distinguere i pittoreschi, coloriti, vivaci protagonisti di Jan Neruda. E bisogna avere paura quando si incontrano:

... i cittadini di questo quartiere non mi parevano molto tranquilli.” (1)

Jan Hus monument in Old Town Square

Chi sono i due uomini, impegnati a mangiare stinco e salsicce, seduti al desco del ristorante? Forse sono il signor Ryšanek e il signor Schlegl. Per anni hanno diviso il tavolo e birra senza mai parlarsi.

Ovvero sono le voci provenienti dall'alto, forse da un tetto. Forse sono Kupka, Hovora, Novomlynsky, Jakl mentre si confidano di amori inesistenti e impossibili:

Ma spero che non abbia fatto ai suoi migliori amici l'offesa di sposare una donna brutta!” (2)

Ovvero guardando i cortili all'interno dei fabbricati, ci si domanda se lo studente procuratore dottor Krumlovsky stia affrontando una orda di bizzarri, chiacchieroni, agitati, maneschi, sordi, ficcanaso, irrequieti, adultere, testimoni falsi, pittori falliti, bambini picchiati e duelli assurdi.

Ovvero si può sognare l'immensa cattedrale di San Vito di notte. È il momento della messa celebrata da San Venceslao in persone.

D'altronde

Malá Strana non sembra guardare il Castello, e del resto non guarda nemmeno il fiume.” (3)

Pertanto, è necessario raggiungere il fiume Moldava per esaminare le rive argillosa. Il fiume è lungo trecentotrentatré chilometri. Di notte, sferzati da vento, dal gelo, dalla pioggia, dalla neve, bisogna camminare nella alzaia se si volesse scrutare di nascosto, grazie ai sortilegi della cabala, la cerimonia per rendere vivo un mucchio di argilla, il quale sconvolgerà il vicino ghetto con una figura impetuosa pronta a difendere le molte sinagoghe:

Crea un Golem di argilla e annienta la malvagia canaglia divoratrice di Ebrei.” (4)

I Rabbini decisero di eseguire le istruzioni. A mezzanotte si recarono sulla riva della Moldava. Presero l’argilla e forgiarono il corpo di un uomo. Seguirono delle pratiche esoteriche, dei riti magici e i tre elementi - fuoco, acqua, aria - consentirono il quarto elemento - la terra – a trasformare l’argilla in essere vivente.

Attraversato il ponte Carlo, si arriva nella città vecchia. Poco distante c'è il quartiere Josefov, con i suoi rimasugli del ghetto ebraico: le sinagoghe e i cimiteri ebraici.

Nel passaggio si possono osservare suggestivi e dialoganti palazzi. Gli edifici di Praga hanno una particolarità, si possono leggere. Lo sguardo si alza. Si scorgono scritte, molte leggibili, altre più dissimulate. Quali messaggi divulgano? Poi ci sono stemmi, loghi, simboli, insegne. E soprattutto innumerevoli statue. Un elogio a personaggi, divinità o semplicemente frutto d'illusione artistica. Dalla fantasia discendono pure le moderne statue di Praga.

David Černý, è il nuovo eccentrico artista di Praga. È come un scultore medievale. I santi sono diventati satiriche, ironiche caricature. Ha costellato il centro e la periferia di originali installazioni.

Ha ribaltato le statue, ha provocato la lettura degli eroi, si è confuso e a urinato nel fiume, ha spezzettato la testa di Kafka, ha messo le gambe alla Trabant.

Si arrampicano ovunque ma nessuna sua opera è arrivata nel simulacro di Praga: il ponte Carlo.

Praga, Prague, Charles Bridge

Lo splendido ponte gotico di Carlo IV. Il ponte è una delizia per le statue, emblemi, immagini, santi, episodi di battaglie, di prigionia, di devozione e di preghiera:

Ricordi la verde luce dei lampioni sul Ponte Carlo? Per questo viale chimerico, orlato di statue di arenaria, passavano ancora ai nostri anni carrozze sciancate dai fanali giallo rosòlio. Accanto alle schiere di santi istrioni dal portamento reinesco montavano in banco sul palco del ponte gli ubriachi, aggrappandosi al parapetto, per parlare col fiume, con le stelle riflesse nell'acqua nera.” (5)

Il nome originario era ponte di Pietra. E su esso c'era unicamente un crocifisso e un calvario. Successivamente, divenne nel 1870 il ponte Carlo. Il ponte di Pietra era un punto di transito fra le due rive. Si incontrano sia signori, scrittori, pittori, preti, professionisti, artigiani sia mendicanti, banditi, ladri e nullafacenti. Ovviamente sul ponte ci avranno passeggiato anche gli alchimisti veri e quelli ciarlatani.

Nel 1683 fu innalzata, nel luogo dal quale fu gettato dal ponte, la statua a San Nepomuceno. È di bronzo, oggetto di una lancinante venerazione, è sfiorata misticamente dai passanti sul ponte fino a corroderla.

Nepomuceno o Jan z Pomuku o Nepomucky era vicario di Praga e confessore della moglie di re Venceslao IV. Il re tentò di estorcergli i segreti della consorte ma ottene esclusivamente un rifiuto tenace. Il racconto di Franco Cardini, nel suo libro Praga Capitale segreta d'Europa:

... il sovrano avrebbe chiesto al sacerdote di rivelargli i particolari del comportamento privato della consorte, della quale quegli era il confessore. Avendo rifiutato d'infrangere il sacramento, padre Jan fu torturato senza pietà e alla fine il suo corpo, legato a una macina da mulino che avrebbe dovuto fargli da zavorra … gettato il 20 marzo 1383 dal Ponte di Pietra. Ma la Vltava è in quel punto pochissimo profonda - tra un metro e mezzo e due metri e mezzo – e piena di correnti: il corpo del religioso, arenato sul greto, fu in breve recuperato e divenne oggetto di un fiero culto popolare.” (6)

Statue of Bruncvík in Charlie Bridge

Con l'innalzamento della prima statua, iniziò una gara per erigere i vari patroni delle arti e dei mestieri. Il ponte si riempì in ogni dove. C'è perfino quella del Cavaliere Bruncvík eretta sul basamento di un pilone:

E così nacque questa mirabile, unica al mondo glittoteca orizzontale, la groppa pesante delle sue spallette, trasformò il ponte in una sorta di maestoso centauro a più teste.” (7)

Di chi sarà la prossima statua a Praga?


  1. Jan Neruda, I racconti di Mala strana, Marietti 1820, Genova, VII ristampa, 2007, Pag. 211

  2. Jan Neruda, I racconti di Mala strana, Marietti 1820, Genova, VII ristampa, 2007, Pag. 55

  3. Jan Neruda, I racconti di Mala strana, Marietti 1820, Genova, VII ristampa, 2007, Pag. 21

  4. A cura di Harald Salfellner, Il Golem di Praga. Leggende ebraiche dal ghetto, Accademia Vis Vitalis, 2014, Pag. 45

  5. Angelo Maria Ripellino, Praga magica, Einaudi, Torino, I edizione Saggi, 1973, Pag. 244

  6. Franco Cardini, Praga Capitale segreta d'Europa, ilMulino, Bologna, 2020, Pag. 45

  7. Angelo Maria Ripellino, Praga magica, Einaudi, Torino, I edizione Saggi, 1973, Pag. 248

Bibliografia:

  • Jan Neruda, I racconti di Mala strana, Marietti 1820, Genova, VII ristampa, 2007

  • A cura di Harald Salfellner, Il Golem di Praga. Leggende ebraiche dal ghetto, Accademia Vis Vitalis, 2014

  • Angelo Maria Ripellino, Praga magica, Einaudi, Torino, I edizione Saggi, 1973

  • Franco Cardini, Praga Capitale segreta d'Europa, ilMulino, Bologna, 2020

  • Mauro Boselli, Luca Rossi, Nicola Genzianella, I misteri di Praga, Sergio Bonelli editore, Milano, 2016

  • Praga e la Repubblica Ceca, Lonely Planet, 10° edizione italiana, marzo 2013

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