Baku fra Oriente e Occidente come l'amore di Ali e Nino

Baku, Shirvanshahs' Palace

Caspian Sea seen from a window of the Palace of the Shirvanshahs Credit photo: popcinema.org

Baku fra Oriente e Occidente come l'amore di Ali e Nino

A man on the rooftops of Baku

« … Dipende dunque, in un certo senso, da voi, ragazzi miei, se la nostra città debba appartenere all'Europa progressista o all'Asia arretrata.»

«Professore, con permesso, preferiamo rimanere in Asia». (Pag. 43)

Ali non ha dubbi sull'influenza culturale dell'Azerbaijan. Azerbaijan nasce in Asia dalle tante invasioni e dagli influssi dei persiani e dei mongoli.

Ali è il protagonista maschile, azero, musulmano, del bellissimo libro Ali e Nino ambientato negli anni 1918-1920 a Baku, scritto con lo pseudonimo di Kurban Said.

Nino è la protagonista femminile, georgiana, cristiana, affascinante:

Salam Baku

“… porta il nome di battesimo evocativo di una grande Santa Nino, che all'inizio del IV secolo, in primavera, viene dall'Oriente e dona la luce della salvazione in Cristo alle terre di Georgia …” (Pag. 7)

Ali la corteggia e la ama parossisticamente. Ma il suo amore più grande è per il suo paese, per il suo onore, nessuno può discuterlo.

Baku è Ali. È ammaliante, decisa, volitiva, fantastica, fiera.

Orgogliosa della sua tradizione storica e intellettuale, dove le librerie si chiamano Ali e Nino. È nello stesso tempo moderna, con una architettura appariscente. Sono le due alternative della città. Il quartiere antico, e quello moderno.

The Shah Mosque in Shirvanshahs' Palace

Non dimenticare quello che ti ho detto, Baku è diventata Europa, e per sempre.” (Pag. 251)

Citazioni da: Kurban Said, Ali e Nino, Imprimatur editore, Reggio Emilia, 2013

Autore Roberto Matteucci

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Credit photo: popcinema.org

Roberto Matteucci

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“There’d he even less chance in a next life,” she smiled.
“In the old days, people woke up at dawn to cook food to give to monks. That’s why they had good meals to eat. But people these days just buy ready-to-eat food in plastic bags for the monks. As the result, we may have to eat meals from plastic bags for the next several lives.”

Letter from a Blind Old Man, Prabhassorn Sevikul (Nilubol Publishing House, 2009)

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