Il Barbiere di Siviglia Musica di Gioachino Rossini Regia di Pier Luigi Pizzi
IL BARBIERE DI SIVIGLIA
Commedia in due atti di CESARE STERBINI
Musica di GIOACHINO ROSSINI
Edizione critica Fondazione Rossini/Casa Ricordi, a cura di ALBERTO ZEDDA
Direttore YVES ABEL
Regia, Scene e Costumi PIER LUIGI PIZZI
Regista collaboratore e Luci MASSIMO GASPARON
CORO DEL TEATRO VENTIDIO BASSO
Maestro del Coro GIOVANNI FARINA
ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE DELLA RAI
Nuova produzione 2018
“Grazie soprattutto a Rossini, benefattore dell’umanità.” (1)
È la appropriata e unanime gratitudine espressa dal regista Pier Luigi Pizzi per Gioachino Rossini. Il Maestro pesarese simboleggia la gioia, la fratellanza, la solidarietà per il genere umano attraverso la sua maestosa e romantica armonia.
Il regista Pizzi lo sottolinea per il punto massimo della musica di Rossini, l'opera de Il Barbiere di Siviglia. Ma dimentica – per modestia – che per elevare la melodia di Rossini al ruolo di “benefattore dell'umanità” ci vuole un regista culturalmente maturo, intellettualmente raziocinante.
Il merito del Rossini Opera Festival è aver scelto Pier Luigi Pizzi, per l'edizione del 2018, alla regia de Il Barbiere di Siviglia. Alla guida dell’orchestra sinfonica Nazionale della RAI, il direttore franco-canadese Yves Abel; interpretata dai cantanti:
Il Conte d'Almaviva, Maxim Mironov
Bartolo, Pietro Spagnoli
Rosina, Aya Wakizono
Figaro, Davide Luciano
Basilio, Michele Pertusi
Berta, Elena Zilio
Fiorello/Ufficiale, William Corrò
Ambrogio, Armando De Ceccon.
L'opera più famosa di Rossini è una commedia in due atti tratta da un libretto di Cesare Sterbini. La prima fu al Teatro Argentina di Roma il 20 febbraio 1816. Il soggetto è un testo del 1775 appartenente alla cultura illuminista di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais: Le barbier de Séville ou La Précaution inutile scritto.
Il successo fu immediato e continuo. Il Barbiere di Siviglia non è mai uscito dal circuito delle rappresentazioni. L'ennesima versione, presentata nel più elegante convivio di musica rossiniana – il Rossini Opera Festival di Pesaro – è una attività artistica importante.
Pizzi ha una cultura elevata, una esperienza storica. Sa cogliere gli spunti intellettuali dovuti alla saggezza:
«Affronto questa sfida con la saggezza che nasce da tante riflessioni negli anni, da tanti progetti abbandonati, da tante ipotetiche chiavi di lettura”;
all'analisi semantica di una storia:
“Oggi parto dalla convinzione che non ci troviamo di fronte a una farsa, ma a una commedia di intrigo e dunque scelgo come punto di partenza la fonte letteraria ...”; (2)
alla conoscenza culturale e politica della società dell'epoca e di oggi:
“... cioè Beaumarchais, la cui idea di libertà e uguaglianza nelle classi sociali, collegata alla visione illuministica della storia e alla fiducia nella ragione, rappresenta il progresso inarrestabile dell'uomo”; (2)
alla conoscenza psicologica:
“Una commedia di caratteri forti, non di burattini. Rossini rende tutto chiaro e logico col filtro geniale della sua ironia.”(2)
L'unione di questi elementi plasma un'opera esclusiva, con personaggi realistici, con una psicologia minuziosa, con una elevazione dei dialoghi, di specifici e attuali temi. Il tono è allegro come deve essere Il Barbiere ma l'elemento sociale illuminista è evidenziato dal confronto forte e potente fra Basilio e Figaro. Figaro non è solo il “factotum della città” ma è perfino lo spirito di una società impegnata nello scardinare la torre del potere nonostante le guardie aggressive.
La musica, il canto sono potenti, determinati. Esprimono con decisione la bellezza di una orchestra ricca di professionisti capaci di osservare gli attori e di legare, con percezione sinfonica, i cantanti a essi stessi, grazie all'abilità e la bravura del maestro Yves Abel.
Storicizzare gli avvenimenti è d'uopo in una moderna ma nello stesso tempo tradizionale riproduzione del Rossini. Il regista lo esprime con una fermezza intellettuale:
“Il barbiere di Siviglia è una commedia di intrigo: nessuno sconfinamento nella farsa accumulata in tanti anni. Abbiamo eliminato quelle che in gergo chiamiamo caccole”.(3)
Esempio della storicizzazione del Barbiere sono ovviamente le fake news. È la modernità dell'opera, la calunnia è una fake news lanciata sui social. Non c'è nulla di più recente. La fake news è un “venticello”, inizia“dolcemente”e “ronza nell'orecchie della gente”si trasforma in uno “schiamazzo”, e alla fine trabocca ed esplode tragicamente:
"E il meschino calunniato,
avvilito, calpestato,
sotto il pubblico flagello
per gran sorte va a crepar."
Sono tante le vittime delle calunnie - “va a crepar” - nei nostri giorni.
L'altro elemento sottolineato è l'attaccamento al denaro, non solo Basilio ma pure Figaro, il quale ha un prezzo per svolgere il lavoro di mediatore. D'altronde Figaro ha un vanesio universale. Ed esso canta la sua cavatina al narcisismo, esso piace a tutti:
“Tutti mi chiedono! Tutti mi vogliono!
Donne e ragazzi! Vecchi e fanciulle!”
Nessuno escluso, elencando dettagliatamente generi ed età, un multigender contemporaneo.
La sceneggiatura concerne il linguaggio artistico dell'autore: “Come vedrete non ci sono costumi, ma abiti dell’epoca di rossini. Niente trucco e parrucche. Con personaggi così, manifestiamo la volontà di attualizzare il teatro lirico, levandogli la polvere”. (1)
La Siviglia di Pizzi assomiglia più a una piazza di De Chirico, con un acromatico bianco luminoso contrastato dal nero dei musicisti e dei gendarmi.
E poi c'è la sinfonia, Siviglia e il suo speciale barbiere, hanno necessità di un luogo ideale, immaginifico, tutto è possibile“Grazie soprattutto a Rossini, benefattore dell’umanità.” (1)
Bibliografia: Alberto Zedda e Gianfranco Mariotti, Il Barbiere di Siviglia, Rossini Opera Festival, 2018