Thailand, Bangkok, Il ponte, le cascate, l'arte, la seta, il Giant Buddha
Thailand, Bangkok, il ponte, le cascate, l'arte, la seta, il Giant Buddha.
Da Bangkok a Kanchanaburi sono poco più di cento chilometri. Un viaggio essenziale per due principali motivi.
The Bridge on the River Kwai, picture by popcinema.org © all rights reserved
La prima è immedesimarsi in Alec Guinness alias Ten. Col. Nicholson. Il film, vincitore di sette premi Oscar, Il ponte sul fiume Kwai è ubicato a Kanchanaburi, in Thailandia. L'attraversamento a piedi, sulle rotaie per raggiungere l'altra riva obbliga canticchiare la marcia The River Kwai March.
I giapponesi volevano realizzare una ferrovia fra la Thailandia e la Birmania. Un progetto infame. Dovevano posizionare binari per quattrocentoquindici chilometri, scavando la montagna in mezzo a una giungla insana, disumana, selvaggia, pericolosa. Furono utilizzati migliaia di prigionieri inglesi, australiani, americani ma soprattutto furono impiegati moltissimi asiatici ai lavori forzati.
Il ponte originario fu distrutto verso la fine della seconda guerra mondiale da un bombardamento aereo degli alleati. Si salvarono le campate esterne. (1)
Il ponte oggi è un ritrovo turistico e storico, sia per ricordarsi la crudeltà della guerra, sia esplorare un ambiente lussureggiante piacevole e rilassante.
La seconda ragione della visita sono le cascate di Erawan. Le acque del fiume scendono formando sette cascate. Una posizione tranquilla, un parco naturale favoloso, un'acqua fresca e limpida. I pesci nuotano serafici fra i piedi dei visitatori. Uno spettacolo della natura, adatto per distendersi e rinfrescarsi durante la stagione calda.
Bangkok non è unicamente divertimento scatenato, è un centro culturale sempre più frenetico ed estetico. È ricca di musei come il Jim Thompson House Museum. Jim Thompson era agente della CIA. Nel 1945, sbarcò a Bangkok per creare un ufficio dell'Agenzia. Qualche anno dopo iniziò la produzione di seta di qualità, a livello industriale. Il suo business si allargò fino a essere un importante brand. Ora, la sua splendida casa è un museo e un circolo intellettuale nel quale si tengono riunioni e convegni.
Il punto di partenza di tutti i musei è ovviamente il National Museum. Situato nei pressi del palazzo reale. Il National Museum è un autentico percorso nella cultura e nella storia della Thailandia. Dai Buddha archeologici pervenuti dal mondo buddhista si approda ai troni, alle carrozze della monarchia thailandese. È spassoso e istruttivo conoscere i collegamenti con distantissime nazioni. Al suo interno ci sono i doni portati dalle diplomazie internazionali: una statua di Napoleone Bonaparte, una gondola d'oro di Venezia, un fucile Winchester.
La prima Accademia di Belle Arti della Thailandia fu aperta da Corrado Feroci un artista e professore italiano. Arrivò nel Siam nel 1924 per aver vinto un concorso per disegnare medaglie. Rimase sedotto dalla vita thailandese e perciò decise di viverci. Nel 1943 ottene la cittadinanza cambiando il nome in Silpa Bhirasri. Con il suo insegnamento numerosi giovani thailandesi poterono conoscere le arti occidentali. Fu apprezzato dagli allievi ed è ricordato per aver diffuso l'arte nel paese. Alla sua morte furono erette statue in suo onore, venerate e omaggiate dagli studenti. Una è nella hall del MOCA Museum of Contemporary Art di Bangkok.
L'arte contemporanea ha l'epicentro al BACC Bangkok Art and Culture Centre. È a fianco nel MBK, un popolare mall di Bangkok. È un edificio attuale, bianco, progressista edificato senza ripudiare le tradizioni culturali del paese. È comporto da nove livelli, di cui due sotterranei. Nello spazio circolare, ci sono continuamente esposizioni artistiche attuali e animate. Salendo su una bellissima scala aperta, si arriva all'ultimo piano dal quale si ha una osservazione totale della sua rotondità, come uno stupa moderno. Non c'è solo arte figurativa ma anche cinema, auditorium, teatri, biblioteca, sala per incontri e conferenze. Il luogo è pop pure per i negozi inconsueti i quali espongono oggetti artistici non particolarmente turistici ma belli e di buon gusto. Completano il contesto caratteristici bar con prodotti biologici locali, provenienti dalla campagna.
Quadri, statue, giochi, arte contemporanea sono dei prodotti rappresentativi del dinamismo della cultura tailandese alla ricerca d'intenditori. L'arte si osserva e si vende. (2)
Oltre ai musei e gallerie, l'esposizione di arte è diffusa nei centri commerciali. Lo stupendo Icon Art and Culture Space si trova all'ottavo piano dell'Iconsiam sulla riva del fiume Chao Phraya. Un'ampia superficie, eccezionale e ideale per le mostre e festival. A marzo ha ospitato il TDAF 2022 Thailand Digital Arts Festival 2022. Un'esibizione giovane ed evoluta, con opere di virtuosa eleganza artistica.
Ma l'arte contemporanea non trascendere dalla tradizione. Classiche sono le opere relative al buddhismo e quelle relative a panorami culturali storici come l'antica capitale della monarchia: Ayutthaya.
Nella seconda metà del secolo quattordicesimo, emerse, in un panorama frazionato, il Regno di Ayutthaya. Re Ràma Thibodì I fondò, in un posto strategico, la capitale Ayutthaya, iniziando l'estensione dei suoi domini e sviluppando la città.
Nel 1767, Ayutthaya fu totalmente demolita dai birmani. Successivamente fu abbandonata.
Le rovine dei templi, dei tre palazzi reali, dimostrano la furia con la quale i birmani l’annientarono. I resti attuali sono il segno archeologico della magnificenza raggiunto da Ayutthaya.
Politicamente, Ayutthaya era qualcosa di più di una capitale. Era il fulcro del commercio. Aveva un flotta vastissima, pervenivano delegazione dai paesi asiatici e da alcuni europei: Portogallo, Olanda, Francia, Inghilterra. Si diffuse una libertà religiosa straordinaria, aperta. Insieme alle spedizioni europee giunsero ecclesiastici cattolici francesi, i quali aprirono conventi e missioni, gestiti nella piena libertà. Il Buddhismo era logicamente l'apice dello splendore religioso. Nella città c'erano mille settecento pagode con circa quattro mila statue del Buddha.
Lasciata Ayutthaya, la famiglia reale fondò, nel 1782, una nuova capitale: Bangkok. L'edificazione segui gli stessi criteri di Ayutthaya. I palazzi principeschi e i templi hanno una presenza costante nell'architettura della città. Ogni zona ha i molti templi: piccoli, grandi, grandissimi, grandiosi, giunonici, forse sono ventiseimila a Bangkok e dintorni. (3)
L'innalzamento di gigantesche statue del Buddha ha trovato a Bangkok il suo apogeo. Indimenticabile è la quella sfarzosa del Buddha sdraiato del Wat Pho. Nel 2022, è stata completato il mastodontico Giant Buddha nel Wat Paknam Bhasicharoen. Il Buddha è alto sessanta nove metri ed è visibile da molte parti della capitale. La sua visione è imponente, maestosa, prosperosa. (4)
È il simbolo della tradizione. Si perpetua nel tempo e nella civiltà thailandese.
https://www.repubblica.it/viaggi/2010/09/13/news/il_ponte_sul_fiume_kwai-117044011/
https://popcinema.org/arte-cultura/early-years-project-2-anticipation
Bibliografia:
Mario Lorenzato, La Thailandia (Siam) Breve storia religione, arte, letterature
David K. Wyatt, Thailand. A Short History, 2003, Second Edition, Yale University Press
Autore Roberto Matteucci
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Credit photo: popcinema.org
Erawan Falls
Jim Thompson House Museum
National Museum
BACC Bangkok Art and Culture Centre
Icon Art and Culture Space Iconsiam
Ayutthaya
Wat Paknam Bhasicharoen
Temples in Bangkok
Bangkok
Video
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“There’d he even less chance in a next life,” she smiled.
“In the old days, people woke up at dawn to cook food to give to monks. That’s why they had good meals to eat. But people these days just buy ready-to-eat food in plastic bags for the monks. As the result, we may have to eat meals from plastic bags for the next several lives.”
Letter from a Blind Old Man, Prabhassorn Sevikul (Nilubol Publishing House, 2009)