Atlantide

Atlantide, Yuri Ancarani

Atlantide

Regista: Yuri Ancarani

Cast: Daniele Barison, Maila Dabalà, Bianka Berenyi, Jacopo Torcellan

Paese: Italia

Anno:2021

Autore recensione: Ciro De Luca

Tra i molti promettenti titoli della sezioni Orizzonti di quest’anno, Atlantide del video artist, Yuri Ancarani è forse l’opera che più rappresenta l’essenza di questa ispiratissima sezione della Mostra e, come se non bastasse, il film è una vera e propria ode a Venezia stessa, enfatizzandone i colori, palpabile quasi a sentirne l’umidità e, di riflesso, la fluidità.

Fluidità anche nei generi tra cui Ancarani sa egregiamente destreggiarsi, la sua premessa vira di base alla forma documentaristica nella quale immortala l’ambiente con un controllo sui soggetti e suoi luoghi encomiabile e di cui si fa portavoce generazionale, non solo per i giovani protagonisti che decide di raccontare, ma anche e soprattutto per uno stile cinematografico fresco, lontano dalle convenzioni e nuovamente fluido, sperimentale e sensazionalistico.

Le soggettive dei barchini, meticolosamente modificati per superare i limiti di velocità, sono forse le nuove icone di una vita giovane in laguna che vuole vivere libera, sregolata, sull’incalzante ritmo della musica tecno che va a ritmo di bassi e alti, movimento ondulatorio e perpetuo della laguna, del fare l’amore, dell’incessante zampillare, per essere più veloci sempre, a costo di rubare eliche e affrontare la morte nelle più mirabolanti e vertiginose gare clandestine di barchini. Un western acquatico e le sue ossessioni, il suo coraggio, le sue leggi.

Il canto delle sirene è irresistibile e l’idea di una vita che faccia fede alle responsabilità di una vita adulta è la vera leggenda su cui fantasticare.

Il western è anche morte, è dramma e melodramma e ancora di più tragedia, in Atlantide c’è questo e ancora di più, perché il western in questo caso si fluidifica ancora una volta, adesso senza una precisa quadra e si chiude in un caleidoscopico epilogo che di tutti i generi ce ne mostra addirittura l’ascetico, il paradiso, probabilmente.

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