Halloween Kills

Halloween Kills 

Regista: David Gordon Green

Cast: Jamie Lee Curtis, Judy Greer, Andi Matichak, James Jude Courtney , Nick Castle, Airon Armstrong, Will Patton, Thomas Mann, Jim Cummings, Dylan Arnold, Robert Longstreet, Anthony Michael Hall, Charles Cyphers, Scott MacArthur, Michael McDonald, Ross Bacon, Kyle Richards, Nancy Stephens, Diva Tyler, Lenny Clarke, Brian Mays, Michael Smallwood, Carmela McNeal, Omar J. Dorsey, Salem Collins, Giselle Witt, J. Gaven Wilde, Tom Jones Jr.

Provenienza: UK, USA

Anno 2021

Autore recensione: Roberto Matteucci

Click Here for English Version

He needs to die.“

La festa di Halloween ha una tradizione antichissima, forse dai celti. Sulle stesse celebrazione pure il cristianesimo ha costruito delle festività legate al rispetto dei defunti, alle visite ai cimiteri. Dagli immigrati irlandesi c'è stato il passaggio negli Stati Uniti. C'è qualcosa di macabro nella processione di sconosciuti ragazzini mascherati mentre bussano a tutte le porte minacciando punizioni in cambio di dolci. Nel 1978, il regista John Carpenter con Halloween - La notte delle streghe, dirige una storia unendo gli elementi caratteristici di Halloween a quelli delle pellicole horror. Bambini, maschere, sesso, rinascita, solennità macabre, sensuali babysitter, sparizione, insieme alla location in una città inventata Haddonfield, sono le peculiarità del film. In questi argomenti il psychopathic killer trova il suo liquido amniotico. Il killer è Michael Myers. È l'uomo nero, un fanciullo diventato adulto. Nella serie Halloween c'è la base del genere horror: una persona, prima bambino poi adolescente, compie gesti fuori da ogni razionalità e da ogni logica. Prevale il sentimento del disgusto per le sue azioni, per la sua violenza. Inoltre, la repulsione fisica nel guardare inebetiti il comportamento di un folle provoca angoscia e trepidazione. Non serve un poliziotto a risolvere il caso, in Halloween sarebbe necessario uno psicanalista, o meglio, un moderno esorcista. Gli incubi del nostro inconscio non terminano mai. L'uomo nero ci assale nei sogni e nelle nostre paure quotidiane.

Halloween Kills è il nuovo episodio, diretto dal regista David Gordon Green e presentato alla 78° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La proiezione è stata l'occasione per la consegna del Leone d'Oro alla carriera alla fantasiosa attrice Jamie Lee Curtis. La sua prima interpretazione per il cinema è stata nel ruolo di Laurie, nel 1978 in Halloween - La notte delle streghe di John Carpenter. Laurie ritorna in Halloween Kills come madre, ancora perseguitata da Michael ma questa volta implacabile: I'm coming for you, Michael.

La trama non è importante, non è essenziale perché non ci sono spunti innovativi o curiosi, salvo la maturità dei personaggi del primo Halloween. Siamo sempre a Haddonfield. Nel 2018, sono ancora tutti lì, protagonisti nuovi e vecchi a parlare dei tempi passati e aspettando una ennesima carneficina. E infatti, Michael Myers ricompare, più aggressivo e più efferato. Il sangue sgorga in una quantità infinita. È inferiore solo alla più sanguinaria e pulp scena della storia, la trasformazione in sangue dell'acqua del secondo fiume più lungo del mondo, il Nilo. Esodo, 7:20-21 “Dio trasformò l’acqua del Nilo in sangue. Tutti i pesci morirono e l’acqua divenne imbevibile.” Michael non solo uccide ma smembra, trucida, taglia, macella, scanna, dilania, affetta, sventra, sbrana tutti: donne, uomini, anziani, etero, omosessuali, vigili del fuoco, tramutando Haddonfield in un Nilo di sangue.

Il film è uno slasher per la localizzazione chiusa, la presenza di un maniaco crudele e innumerevoli armi da taglio. Lo conferma l'autore: 

Con Halloween ho puntato alla realizzazione di uno slasher. Abbiamo messo insieme delle idee innovative per il genere slasher o ispirate dai capolavori, come poterle riapplicare e utilizzare. Sono film horror slasher da godersi piacevolmente al cinema.” (1)

La tematica principale è ovviamente quella della paura. Lo spettatore deve essere terrorizzato, intimorito, spaventato, schifato. Il terrore appartiene al mondo sconosciuto. Il risultato può essere la persecuzione di un innocente come nella rocambolesca sequenza della caccia all'uomo nell'ospedale. La paura non si estingue sopprimendo il cattivo, essa permane. Il regista segue questa strada:

Bisogna trovare nuovi contesti per capire cosa genera la paura, possiamo uccidere il cattivo tutte le volte che vogliamo ma la paura rimane lì. In tutti i film d’orrore dobbiamo fare i conti con un compromesso tra risolvere un conflitto e lasciare aperte strade per un possibile sequel.” (2)

Michael Myers è il cattivo per antonomasia. È empio, sacrilego, non ha rispetto, è senza pietà. Eppure, Michael è un essere umano. Perché un essere umano uccide senza un cuore, senza una logica?

La particolarità terribile di Michael è non comprenderlo con ragionevolezza o con raziocinio. Con una sociologia fanaticamente pronta a giustificare, a depenalizzare perfino i delitti più efferati, Michael ci destabilizza ininterrottamente. Questo lo rende invincibile. Inoltre, perché ancora adesso è vendicativo e spietato? Michael è il vero boogeyman. David Gordon Green lo rappresenta senza una motivazione, senza un fine conosciuto: 

I feel like Michael Myers connects with an audience in a way is infinite and universale because it's so simple and unexplained there's not a lot of mythology about Michael, we've never heard why he does what he does and is who he is he's he really is a personified boogeyman ...” (3)

La conseguenza è una predominanza psicologica di Michael. La camera segue i movimenti e i pensieri di molti altri caratteri. Ma, quando appare Michael, sotto la maschera, in una fisicità sia ripugnante, sia esaltante, tutto è in secondo piano, anzi tutti sono desiderosi di essere uccisi da lui:

tutti gli attori volevano una scena di morte. Desiderano tutti essere uccisi da Michael Myers. Parlando di cinematografia è il killer più ambito.” (4)

Michael Myers è la metempsicosi, la reincarnazione dell'anima del male. 

L'ambientazione è classica. Il ritmo è costante. Si inizia con una bella inquadratura sanguinolenta in una tranquilla cittadina degli Stati Uniti. Michael stermina una squadra di pompieri. Entra nelle case e trucida due romantici vecchietti poi una coppia gay. Le scene d’azione sono intercalate con quelle della festa nel pub, con i racconti dei testimoni per primo Halloween, con i bambini impegnati nel loro impressionante girovagare.

I momenti divertenti è nelle armi usate da Michael. Spesso sono fornite dalle stesse vittime o da inseguitori eccitati. All'inizio ci sono le inquadrature, alcune di sfuggita, dei vari oggetti contundenti, come la mazza, come la sega elettrica (citazione di un altro serial killer storico come Leatherface?), poi Michael se ne impossessa per ammazzare. 

L'introduzione ambientale e la presentazione dei personaggi è minima. D'altronde non c'è bisogno essendo Halloween una serie. Il conflitto è un uno contro tutti. Michael deve sterminare tutti, e tutti devono sopravvivergli. La domanda è: come potrebbero i fessi abitanti di Haddonfield uccidere lo scaltro Michael? 

Il colpo di scena dovrebbe essere un'altra scomparsa di Michael, ma tale non è. 

Il regista usa il sistema dell'aspettativa con delle sequenze lunghe e insignificanti. Utilizza l'inseguimento all'innocente dell'ospedale per lasciare aperta una diversa possibilità d'azione ma uscendo completamente dal soggetto. L'urlo “Evil dies tonight” - “Il male muore stanotte” l'accompagna come una colonna sonora.

Un film horror dovrebbe essere stringente e veloce, con le fasi di sospensione più evidenziate ma in Halloween Kills, la sceneggiatura non è finalizzata. Il soggetto ha una scrittura ripetitiva ed esagerata. Il salto dello squalo è stato da tempo superato, e l'inarrestabile declino è irreversibile. Le scene sono realizzate bene ma non c'è sintonia, non c'è immedesimazione, non c'è sviluppo, non c'è sorpresa perché le pause sono diluite e ininfluenti. L'ansia dello spettatore non è come si potrà uccidere Michael, è quando finirà la saga?

Il regista si sofferma sui dettagli più macabri dei corpi squartati, sui tagli e sulle suture. C'è una lunga prima parte, con un pre titoli di quasi quindici minuti, con morti sbucati ovunque. La testa di un ragazzo è illuminata di rosso come se fosse una zucca, anch'essa dello stesso colore. Oltre lo spazio anche il tempo è compresso in una sola notte, con una musica pulsante.

Forse ha ragione il regista, sottolineare i protagonisti è inutile, sono tutti gioiosamente predestinati.

  1. https://youtu.be/KiEt4rXvohE

  2. http://www.darksidecinema.it/halloween-kills-il-racconto-di-jamie-lee-curtis-e-david-gordon-green-a-venezia78/

  3. https://youtu.be/SRTzKW8kFHI

  4. https://youtu.be/KiEt4rXvohE

Roberto Matteucci

https://www.facebook.com/roberto.matteucci.7

http://linkedin.com/in/roberto-matteucci-250a1560

“There’d he even less chance in a next life,” she smiled.
“In the old days, people woke up at dawn to cook food to give to monks. That’s why they had good meals to eat. But people these days just buy ready-to-eat food in plastic bags for the monks. As the result, we may have to eat meals from plastic bags for the next several lives.”

Letter from a Blind Old Man, Prabhassorn Sevikul (Nilubol Publishing House, 2009)

https://www.popcinema.org
Previous
Previous

Cenzorka - 107 Mothers

Next
Next

Once Upon Time in Calcutta