Soni Regista: Ivan Ayr

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Soni

Regista: Ivan Ayr

Cast: Geetika Vidya Ohlyan, Saloni Batra, Vikas Shukla, Mohit Chauhan, Himanshu Kohli, Gauri Chakraborty, Mohinder Gujral, Upasya Goswami, Simrat Kaur, Dimple Kaur, Prateek Pachori, Kalpana Jha

Anno: 2018

Provenienza: India

Autore Recensione: Roberto Matteucci

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“Sembra che gli ordini non sono ordini se non alzo la voce.”

Le Nazioni Unite eseguirono una indagine statistica fra le donne di Nuova Delhi. La domanda era semplice: si sentivano sicure quando camminavano per strada?

Solo il 5% rispose affermativamente manifestando un sentimento di sicurezza negli spazi pubblici, mentre la quasi totalità dichiarò di sentirsi fortemente a rischio.

Nella stessa indagine furono anche intervistati gli uomini.

La risposta fu inquietante:

“Providing a stark picture of the daily realities faced by women and girls, 51 per cent of men reported that they had themselves perpetrated sexual harassment or violence against women and girls in public spaces in Delhi. In the study, 25 per cent said they had done so in the last six months.

In cases of sexual violence, many men blamed women for their behaviour. In the study, three out of four agreed with the statement ‘Women provoke men by the way they dress’ and two men out of five fully or partially agreed with that ‘Women moving around at night deserve to be sexually harassed’.” (1)

Incredibilmente il 51% afferma – quasi con sfida - di aver perpetrato violenze o molestie contro le donne. Un numero alto e allarmante. Sconvolgente è la giustificazione degli uomini di essere loro vittime di provocazioni femminile.

È Delhi, la capitale dell'India, una città impressionante con quasi diciannove milioni di abitanti. (2)

L'infame brutalità è indifferente perfino di fronte alle bambine. È il 17 dicembre 2018, i giornali di tutto il mondo riportavano la notizia di una bambina ricoverata all'ospedale in gravi condizioni per essere stata stuprata da un vicino di quaranta anni. (3)

La drammatica situazione è affrontata dalle indiane con coraggio, prive di aiuti, perché la condizione delle donne non è l'unico problema da affrontare in un paese complicato come l'India. Tante complessità, spesso raccontate con intelligenza dal cinema indiano.

A Delhi il 10% dei poliziotti sono di sesso femminile (4), e sono necessarie ad aiutare le donne in difficoltà nonostante esse stesse siano vittime di violenze.

I temi sono stati trattati, con classico realismo, dal regista indiano Ivan Ayr nel film Soni presentato al 75ª edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.

Scena iniziale.

Siamo a Delhi, India, il primo ministro è Narendra Damodardas Modi nominato nel 2014.

In un esterno notte su una strada disastrata, in periferia, una ragazza pedala destinazione la propria casa. Un ragazzo, approfittando delle circostanze e della solitudine della donna, si avvicina e inizia a infastidirla pesantemente. La ragazza è Soni. È una poliziotta; nel lavoro affronta situazioni difficili, infiltrandosi in bande pericolose.

Dall'inizio comprendiamo il carattere di Soni. Invece di fuggire dal molestatore, lo affronta decisamente, picchiandolo: “Solo due schiaffi e diventano piagnucolosi.”

In realtà gli schiaffi non sono stati due, ma molti di più, infatti Soni lo ha malmenato severamente e giustamente.

Soni è una donna forte, coraggiosa, indomita, pronta a sfidare, come succede spesso, momenti rischiosi e senza compromessi, noncurante di affrontare persone importanti.

Eppure quando la osserviamo in casa Sonia appare più debole. È induista, accende subito l'incenso e prega appena entra. Un appartamento piccolo, modesto ma ordinato. L'autore evidenzia la solitudine della donna nel suo appartamento. Fortunatamente la chiassosa e invadente vicina Naveen riempie lo spazio con tanto rumore. È essa a raccontarci il passato intimo e personale di Sonia: un aborto e l'abbandono del marito.

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Sonia è fragile in casa ma fuori manifesta tutta la sua ira, a volte con tanta durezza e una profonda alterazione vendicativa verso gli uomini.

Bilancia l'esuberanza di Sonia il suo capo, un'altra donna: Kalpana.

Essa cerca di proteggerla, di aiutarla, di essergli amica malgrado le riserve e la contrarietà del marito ufficiale, anch'esso in polizia.

Le avventure di Sonia si svolgono all’aperto, di notte, il momento di maggiore paura.

Arresta aggressivamente un graduato dell'esercito ubriaco. Si rifiutava di scendere dalla macchina.

Ovvero mortifica due poliziotti nel parco perché stavano ricattando una coppietta appartata.

Ovvero quando scopre il figlio di un politico dentro un bagno di un ristorante. Si era rinchiuso con gli amici per drogarsi. Sonia lo vuole arrestare benché fosse sola.

Il linguaggio del film è il realismo, studiato nell'esperienza di vivere quotidianamente per un mese con la polizia di Delhi:

Non solo ha portato sulla pagina degli elementi di realismo e precisione sul protocollo della polizia, ma ha profondamente trasformato la storia.” (5)

La storia è lineare come deve essere un film indiano, il quale ha i propri tempi di recitazione.

La personalità di Soni è esaltata in una lunga scena quando, nel suo appartamento, sistema la spesa. C'è tutta la sua tristezza e, un mondo rappresentato da una radio che trasmette notizie dall'india e dalla Siria.

Calma e silenzio sono componenti ragionati dall'autore:

“Sì, generalmente i momenti silenziosi seguono i momenti di tumulto e confusione, e sono infatti intenzionali - per dare allo spettatore la possibilità di assorbire e, spero, riflettere sul caos. Spesso c'è la quiete DOPO la tempesta. Inoltre, il silenzio può rappresentare l'isolamento, più uno stato psicologico che fisico, una sorta di vuoto oscuro in cui spesso i personaggi ritrovano sé stessi. Questo silenzio è come un vuoto buco nero, abbastanza pesante da risucchiare lo spettatore e connetterlo a ciò che il personaggio sta interiorizzando. È una potente connessione. Tanto che l'aggiunta di musica potrebbe adulterare questa esperienza. Una volta stabilita questa connessione, desidero determinare se loro (gli spettatori) associno consapevolmente i ruoli di genere con ciò che il personaggio sta vivendo.” (6)

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Per non disturbare il realismo, gli attori vanno da una parte e la camera l’insegue per non infastidire.

Ci sono condizioni contigue e non esclusivamente formali oltre la tematica delle donne e del loro contesto. L'India è una nazione in crescita ma con tante problema. Poi c'è soprattutto il rapporto umano, sincero fra Soni e il suo capo. Una relazione di amicizia, di dolcezza, anche perché sono accomunate da una vita difficile e dalla volontà di avere una giustizia.

(1) https://www.un.org/youthenvoy/2013/09/un-women-supported-survey-in-delhi-shows-95-per-cent-of-women-and-girls-feel-unsafe-in-public-spaces/

(2) http://worldpopulationreview.com/world-cities/delhi-population/

(3) http://time.com/5481209/india-rape-three-year-old-girl-delhi/

(4) Press book del film

(5) https://www.movietele.it/film/soni-ivan-ayr-2018

(6) https://www.movietele.it/film/soni-ivan-ayr-2018

Roberto Matteucci

https://www.facebook.com/roberto.matteucci.7

http://linkedin.com/in/roberto-matteucci-250a1560

“There’d he even less chance in a next life,” she smiled.
“In the old days, people woke up at dawn to cook food to give to monks. That’s why they had good meals to eat. But people these days just buy ready-to-eat food in plastic bags for the monks. As the result, we may have to eat meals from plastic bags for the next several lives.”

Letter from a Blind Old Man, Prabhassorn Sevikul (Nilubol Publishing House, 2009)

https://www.popcinema.org
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