Sundown Regista: Michel Franco
Sundown
Regista: Michel Franco
Cast: Tim Roth, Charlotte Gainsbourg, Iazua Larios, Henry Goodman, Albertine Kotting McMillan, Samuel Bottomley, James Tarpey, Mónica Del Carmen
Provenienza: Francia, Messico, Svezia
Anno 2021
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“I'm not hiding.”
La reazione alla notizia di una male gravissimo è differenziata a seconda del soggetto. La quotidianità si spezza; il rapporto con se stesso e con le persone amate hanno bisogno di una revisione. Una verifica della propria identità è vitale, sia per una rilettura del proprio passato, sia per adeguarsi all'angoscia del presente, sia per la consapevolezza di un futuro perso. Soprattutto, essere colpiti da una malattia comporta che:
“La persona può avere la sensazione di non sapere più chi è. Può andare in crisi il suo sentimento di identità.” (1)
Una tipologia di sentimento di identità è rinchiudersi in se stesso, tenendo nascosto la malattia alla famiglia. La giustificazione potrebbe essere in buona fede, non devono soffrire, e non devono avere anch'essi le stesse reazioni.
Un individuo condannato per una patologia grave potrebbe andare in vacanza ad Acapulco?
La scelta di Acapulco potrebbe essere una soluzione definitiva, senza aspettare il corso della malattia.
Acapulco è un luogo di villeggiatura per migliaia di persone, sia americani, sia europei. È un posto bellissimo, con scorci meravigliosi. Negli anni però è cambiata in una delle città più pericolose al mondo:
“In recent years Acapulco has earned the unfortunate reputation of being the one of the most violent cities in the country.Within Mexico no tourism destination has seen its reputation hurt worse by violence. In 2017 Mexico recorded a record-breaking 29,168 homicides. The state of Guerrero logged 2,529 murders, nearly a thousand of which occurred in Acapulco. A Chilean tourist was killed in January 2018, caught in the crossfire in gang-related shooting. In April, 2018 a man was murdered in broad daylight on La Caleta, one of the city’s signature beaches. By the end of 2018 874 people were killed in Acapulco. The violence has continued. In February 2019 a tourist from the U.S. was shot and killed. Over the past decade violent crime has emerged as one of Acapulco’s defining characteristics.” (2)
Numeri terrificanti. Un massacro gestito dai narcos. I trafficanti di droga impongono un controllo basato sulla prepotenza e sul sopruso. Gli omicidi lambiscono i turisti, i quali però talvolta diventano vittime. L'esecuzioni sulla spiaggia sono eseguite senza nessun timore.
La risposta del governo è fragile. Troppi sono i legami fra malavita e autorità. Quest'ultima è esageratamente debole e, civilmente inadeguata. I narcos approfittano del vuoto di potere per minacciare e vendicarsi.
L'unica scelta è stata schierare l'esercito. Soldati armati passeggiano sul litorale e negli altri posti turistici. Ma il risultato è pietoso:
“The heavy military presence doesn’t instill a lot of confidence ...”
“The strategy of flooding the streets with army trucks and police patrols, by contrast, hasn’t yielded a tangible drop in violent crime.“ (2)
Escludendo il caso delle Filippine con il Presidente Duterte, dispiegare i militare è inutile. Le regole d'ingaggio delle truppe, fortemente limitati, suscitano soltanto delle presenze minacciose per gli innocenti.
Nel film Sundown, del regista messicano Michel Franco, presentato alla 78° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, l'elaborazione depressiva della diagnosi di una morte eminente a causa di una fatale malattia avviene ad Acapulco.
Un incantevole mare, dei pesci su una barca, due ragazzi stanno nuotando. Un hotel super lusso, costruito a strapiombo sulle onde. Dei turisti prendono il sole sdraiate sotto l'ombrellone, un massaggio distensivo, un cameriere serve cocktail. È l'inizio del film. Queste persone in vacanza ad Acapulco sono Neil e sua sorella Alice Bennett. Inoltre ci sono i due figli della donna Colin, un adolescente gay, e Alexa, una ragazza disinvolta. Sono una ricca famiglia inglese, i fratelli Bennett gestiscono con la madre un allevamento molto redditizio di maiali. Si stanno rilassando, sono tranquilli, si divertono. Un tramonto stupendo, Neil è sull'amaca. Un cellulare suona fastidiosamente. Alice risponde. La madre è morta. Si precipitano all'aeroporto per tornare a casa. Al check in, Neil si accorge di aver smarrito il passaporto. Non può partire, ritorna ad Acapulco ma non nello sfarzoso hotel. Sceglie una semplice locanda vicino alla spiaggia. Evita le prostitute, vuole solo essere libero. Ma non resiste al fascino Berenice, una avvenente e onesta donna messicana, la quale si innamora dell'uomo. Alice lo chiama ma non gli ha mai risposto. Ha tagliato ogni contatto con la famiglia, con gli amici, con il lavoro. Perché questo comportamento? Apparivano distesi, felici. In realtà, Neil nascondeva un segreto raccapricciante e fuggì per non raccontarlo alla famiglia.
I temi della pellicola: malattia, famiglia borghese, morte, violenza, si esaltano sullo sfondo di Acapulco e del Messico, e quello metaforico dei maiali.
L'ispirazione di Michel Franco è Acapulco. Acapulco è parte della sua vita, della sua esperienza personale. Il regista descrive come la città ha influito sulla sua esistenza e sul film:
“It’s a mix of a few elements. I wrote the movie in the middle of a deep personal crisis. I was questioning where I am in personal aspects of my life, and for the first time I started to think that life isn’t infinite, and there’s an end to things. This happened after a trip I made to Acapulco, with a girlfriend, and as we drove from the hotel at 8pm for dinner, I was stopped at gunpoint by some federal policemen in a very aggressive way. They were wondering if my girlfriend was in danger — if she was with me against her will. They wanted me to get out of the vehicle. I knew it
was the last thing I should do. My girlfriend didn’t understand what was happening, she told me to do as they say. I managed to get out of the situation by driving away, and they followed us, and threatened us, but we made it safely back to the hotel. This made me sad, because Acapulco is one of my favorite places.” (3)
Ad Acapulco i pericoli sono costanti anche per i turisti, quantunque siano rinchiusi in resort fastosi. Nell'intervista si intuiscono come i suoi avvenimenti personali hanno contribuito alla scrittura del soggetto. Michel Franco è ad Acapulco in vacanza con una ragazza. Sta vivendo un periodo di depressione. A un controllo della polizia, Franco si ribella fuggendo fino all'albergo. É la trama di Sundown. Neil è depresso, è in vacanza ad Acapulco e la fuga della sorella si trasforma in dramma.
È la vita nella città messicana. Si convive con la violenza, sia dei cartelli della droga, sia dei federali.
“It’s a place in Mexico that I know the best from traveling there as a young person, sometimes I’d stay for as long as a month over the New Year holiday. It breaks my heart to see how much the place has changed. It’s often rated one of the top most dangerous cities in the world, which sometimes affects tourists, but often it doesn’t. But it’s ruined, the paradise it was, and I’m not talking about the Acapulco of Sinatra and Elvis Presley. The decay symbolizes a lot of the larger decay in my country. There’s a lot of tension in Acapulco right now but it ended up being very friendly during the shoot. I guess I wanted to prove that it was the same Acapulco I remember from when I was younger.” (3)
Il regista la definisce “It’s often rated one of the top most dangerous cities in the world” e sicuramente ha un fondamento. La criminalità ha abbattuto l'antica seduzione della città, portandola al decadimento: “The decay symbolizes a lot of the larger decay in my country”.
Nei paesi occidentali, l'aumento della delinquenza nelle città è uno dei problemi peggiori, poiché incide sulle classi meno abbienti. I facoltosi, i borghesi, i globalizzati possono abbandonare le aree più rischiose e trincerarsi in fortezze impenetrabili. I sindaci l'affrontano in maniera finta e artificiale, senza mai trovare rimedi plausibili. Anzi, provocano la fine di parecchie realtà storiche e culturali. Acapulco è una di queste. Il pensiero di Michel Franco è emblematico di come le metropoli non ritroveranno subito una sicurezza essenziale per la coesistenza pacifica degli abitanti:
“Crime and violence are part of life in Mexico — you either move somewhere else or you try to understand. So as a storyteller, I have to explore that reality.” (3)
L'accettazione del crimine, dei furti, degli assassini, come parte integrante e ineluttabile della vita, è una passività di atteggiamento negativa per risolvere la questione. Il crimine è come il peccato? Si può solo conviverci?
L'aspetto geopolitico è contiguo con quello intimo privatistico, e quello sociale, iniziando dalla famiglia ricca, benestante e alquanto snob. Vivere nella bambagia non elimina le difficoltà di comunicazione. Lo conferma il regista:
“I guess the fact that at the end of the day, all the tools they’re supposed to have, which come from money, education, a privileged life — they mean nothing because they keep making the most basic mistakes, not being able to communicate with each other. To me, it’s always fascinating how much you can harm someone you love. Again, these are people who are supposed to be able to get their ideas and feelings across, but they keep messing it up.” (3)
I Bennett sono agiati, con una attività industriale, con studi importanti ciononostante sono incapaci di comunicare, di parlare, di rispettarsi. Infatti, Neil offende, denigra la sua famiglia e il loro amore.
È l'egoismo il difetto principale di Neil. Logora introspettivamente Alice, i nipoti, gli amici. Ingiuria la morte della madre. Inganna vigliaccamente Berenice. È egocentrico, ritiene le vicende della sua vita centrali per tutti mentre l'esigenze degli altri sono insignificanti. È impassibile, apatico e freddo ma principalmente è antipatico. A chi assomiglia?
Fino a quando è stato con la famiglia, Neil sembrava malinconico ma conviveva con essi normalmente. Rimasto solo diventa pigro, indolente, svogliato, abulico. Ha ovviamente un motivo serio, ma, ancorché sia effettivamente travolgente, è giusta la sua condotta? Un malato reagisce riflettendo sul passato, mettendo stand by il presente e annullando il futuro. Ma Neil ha riflessioni opposte: annulla il passato, presente e futuro, maledicendo il suo passato.
Neil è autodistruttivo, cinico, corrotto psicologicamente, disilluso, spietato, ingrato, instabile, presuntuoso e vanitoso perciò è indispensabile per la storia.
È la presentazione del personaggio primario. Il conflitto è il segreto di Neil e l'antagonista è la sua antipatia e la sua cattiveria. I colpi di scena non mancano, sono tanti e intrecciati.
La struttura prosegue lineare, ma nonostante le aspettative, frequentemente il ritmo si ferma. Il percorso emotivo rimane interdetto dall'indifferenza di Neil. Indifferenza rappresentata dalle attesi vanificate: nulla succede sebbene Acapulco offra tante opportunità. Non basta l'ambiente cruento di Acapulco per poter creare tensione. Le aspettative si disperdono diramandosi sulle bellezze della città, sulle spiaggie affollate, sulla movida, sulla gara di tuffi, disinteressandosi della sorte di Neil.
Ad accrescere la tensione ci pensano i poveri suini. Sono numerosi e sono nei luoghi più disparati. Ci sono maiali sulla spiaggia, in prigione, sulla strada, ma esistono unicamente per gli occhi di Neil. Questo montaggio connotativo aumenta il ritmo addirittura nei momenti più silenti. Il maiale è una evidente metafora.
L'allevamento di maiali è il business della famiglia. Quindi i suini sono il mezzo con cui si sono arricchiti, grazie ai maiali si possono permettere alberghi lussuosi in aree affascinanti. Ma i maiali sono anche animali immondi. Nel Deuteronomio:
“... anche il porco, che ha l'unghia bipartita ma non rumina, lo considererete immondo. Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri.” (De 14,8).
Il maiale nella convenzione semantica è utilizzato con tono dispregiativo come porco, sudicio.
È facile comprendere la metafora dei tanti maiali visti dal protagonista.
I maiali sono il suo passato, la ragione della sua ricchezza, del suo attuale disprezzo, la colpa della solitudine, e forse perfino la spiegazione della malattia. È la sua immonda esistenza.
I maiali nel suo inconscio lo trascineranno direttamente all'inferno.
Dei maiali li intravede anche in prigione. Sospettato di essere il mandante del tentativo di sequestro della sorella, Neil è arrestato. Le celle sono un carnaio, piene di delinquenti. Tuttavia, la passività di Neil è immutata.
Ha un uguale sguardo persino durante il litigio con Alice. Neil è in spiaggia, la sorella preoccupata delle mancate risposte ritorna ad Acapulco. Sulla battigia lo aggredisce, gli urla in faccia, lo ingiuria, ma di fronte ha un muro. Neil è ripreso di spalle seduto, se ne frega.
Ha un uguale sguardo quando fissa i pesci appena pescati appoggiati sul fondo della barca. Stanno per morire e Neil li osserva inebetito.
Per Michael Franco, Neil può essere scontroso perché è libero, e la libertà è anche danneggiare figurativamente chi si ama. È un giudizio tecnico impeccabile ma assente di ogni moralità, di distinzione fra bene e male
“... he's some sort of passenger he's drifing, he's trying to protect the people who he loves his beloved ones but he ends up harming them and that fascinates but he's making a choice and everyone should be entitled to make this choice but i thin then this brings us to thanks for saying it has many layers but we can tackle the movie from many perspectives and one definitely is who is free who knows freedom nobody's really free i'm free when i'm alone … but nobody's free and certainly proves this ...” (4)
La mancanza dell'elemento etico, ricercato e voluto dallo stesso autore, concede stile al film ma lo priva di umanità. Neil dovrebbe essere il bene, la persona da compiangere, da consolare invece si tramuta nel male. È inutile cercare un'atmosfera, un deus ex machina per districare la storia. Infatti, il finale si confonde ancora. Neil continua una peregrinazione senza speranze, umiliando questa volta Berenice. Ma ci sono pure due buone notizie: il viaggio di Neil è breve e il film è finalmente finito.
Luciano Sandrin, Psicologia del malato. Comprendere la sofferenza accompagnare la speranza, EDB, Bologna
Niellatrice Parish Flannery, How Acapulco Exemplifies Mexico's Ongoing Security Crisis,https://www.forbes.com/sites/nathanielparishflannery/2019/03/21/how-acapulco-exemplifies-mexicos-ongoing-security-crisis-part-1/?sh=41c9026a7b57, 21 marzo 2019
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