Bianca e Falliero Musica di Gioacchino Rossini Regia di Jean-Louis Grinda

Bianca e Falliero Musica di Gioacchino Rossini Regia di Jean-Louis Grinda

BIANCA E FALLIERO

Melodramma in due atti di GIUSEPPE FELICE ROMANI

Musica di GIOACHINO ROSSINI

Edizione critica della Fondazione Rossini, a cura di GABRIELE DOTTO

Direttore ROBERTO ABBADO

Regia JEAN-LOUIS GRINDA

Scene e costumi RUDY SABOUNGHI

Luci LAURENT CASTAINGT

Interpreti

Priuli NICOLÒ DONINI

Contareno DMITRY KORCHAK

Capellio GIORGI MANOSHVILI

Falliero AYA WAKIZONO

Bianca JESSICA PRATT

Costanza CARMEN BUENDÍA

Ufficiale / Usciere CLAUDIO ZAZZARO

Cancelliere DANGELO DÍAZ

CORO DEL TEATRO VENTIDIO BASSO

Maestro del Coro GIOVANNI FARINA

ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE DELLA RAI

Nuova produzione 2024

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E se il destino

Ci volesse divisi ed infelici….” (1)

Nel 1820, in una Milano sotto dominio austriaco, Gioacchino Rossini presenta l'opera Bianca e Falliero. Fu un successo di pubblico con trentanove recite. La critica non fu altrettanto positiva.

Non sarebbe una novità. Lo scontro fra astanti e recensori spesso è implacabile. Il tempo poi giudica, assesta i valori, elimina le scorie della contemporaneità. Libere da sovrastrutture, posteriormente, appare il vincitore, e regolarmente, il pubblico implacabilmente sconfigge la boriosa vanità dei parrucconi invidiosi studiosi.

Così accadde all'opera Bianca e Falliero a Milano. Il tempo diede ragione a Rossini e alla sua musica. Le critiche sono diventate “un venticello” dissolte sotto i colpi impietosi dell'arte del compositore.

Bianca e Falliero Musica di Gioacchino Rossini Regia di Jean-Louis Grinda

Bianca e Falliero ritorna nel palcoscenico del Rossini Opera Festival del 2024 a Pesaro.

La nuova produzione ha alla regia Jean-Louis Grinda; la direzione dell'orchestra sinfonica Nazionale della RAI è diRoberto Abbado. I cantanti sono:

Priuli, Nicolò Donini

Contareno, Dmitry Korchak

Capellio, Giorgi Manoshvili

Falliero, Aya Wakizono

Bianca, Jessica Pratt

Costanza, Carmen Buendía

Ufficiale/Usciere, Claudio Zazzaro

Cancelliere, Dangelo Díaz.

Il libretto di Giuseppe Felice Romani racconta la Venezia del 1600. È una Venezia già decadente. Romani intreccia quattro personalità diverse: la giovane Bianca, suo padre Contareno. Bianca ama, ricambiata, l'eroe della guerra il generale Falliero. Ma Bianca è già stata promessa dal padre a Capellio.

Bianca è contesa, deve contrastare i sensi di colpa inculcati dal padre e lo struggente amore per il generale.

Nonostante debba affrontare tre uomini decisi, potenti, litigiosi è Bianca a essere determinante riuscendo a spezzare l'orgoglio del padre e a convincere l'illustre pretendente. Nel happy end Bianca e Falliero possono amarsi liberamente: “la natura trionfò”. (2)

Bianca è la parte moderna della trama, la affermazione di una donna.

Bianca e Falliero Musica di Gioacchino Rossini Regia di Jean-Louis Grinda

La regia di Jean-Louis Grinda è interventista. Compie scelte assolutistiche, la localizzazione è sempre a Venezia, con il doge e la sua aristocrazia. Ma il secolo XVII è sparito, ora la storia è adattata a una contemporaneità incerta, ambigua. La scena gioca su questo contrasto come realizzare una ambientazione utopistica. Perciò i blocchi scenografici si spostano, girano, si alzano, si abbassano, mutano come un transformer in mini palcoscenici per movimentare lo spettacolo.

C'è una ulteriore aggiunta, enigmatica, misteriosa. Una donna, anziana, malata, ogni volta si presenta con una domestica. Non parla, si limita a osservare oppure smania. Il suo significato rende perplessi. Questo personaggio non c'è nel libretto pertanto è unicamente il risultato di una regia bizzarra.

La musica imponente di Rossini accompagna il testo con virtuosismi vocali, una armonia celestiale e un coro maestoso. È la vittoria del pubblico di Milano nel 1820, Bianca e Falliero è un'opera trionfante.

Due considerazioni sul Rossini Opera Festival edizione 2024. Il restaurato auditorium arriva dopo anni di lavoro. Una struttura identica a quella precedente, un palazzetto dello sport. Non c'e nessuna interpretazione creativa, nessun virtuosismo architettonico, nessuna esegesi elegante ovvero una esegesi nazional-popolare. I gradini sono immensi, scomodi, disordinati; la balaustra è seccante; un inciampo fastidiosissimo minaccia l'integrità fisica (obbligando una steward ad avvisare del pericolo).

Fortunatamente i presenti erano pochi, quindi è stato possibile sistemarsi più comodamente. Anche da lontano la visione è ottima.

Ma i tanti posti vuoti, anzi i tantissimi posti vuoti, sono un brutto segno. Anni fa era praticamente impossibile trovare un biglietto all'ultimo momento.

Che fine hanno fatto i numerosi autobus di melomani parcheggiati per le vie adiacenti il teatro? E i melomani giapponesi, coreani a passeggio per la città in attesa dello spettacolo?

  1. Bianca e Falliero, Atto I, decima scena

  2. Bianca e Falliero, Atto II, ultima scena

Bibliografia:

Bianca e Falliero con testi di Gabriele Dotto, Giovanni Carli Ballola, Alessandra Palidda e note di Jean-Louis Grinda, Rossini Opera Festival

Roberto Matteucci

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“There’d he even less chance in a next life,” she smiled.
“In the old days, people woke up at dawn to cook food to give to monks. That’s why they had good meals to eat. But people these days just buy ready-to-eat food in plastic bags for the monks. As the result, we may have to eat meals from plastic bags for the next several lives.”

Letter from a Blind Old Man, Prabhassorn Sevikul (Nilubol Publishing House, 2009)

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