Bastardi senza gloria - Inglourious Basterds Regista: Quentin Tarantino Cast: Brad Pitt

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Bastardi senza gloria - Inglourious Basterds

Regista: Quentin Tarantino

Cast: Brad Pitt, Christoph Waltz, Michael Fassbender, Eli Roth

Anno: 2009

Provenienza: USA, Germania

Autore Recensione: Roberto Matteucci

“I love rumors! Facts can be so misleading, where rumors, true or false, are often revealing.”

Quentin Tarantino ama il cinema. E' cresciuto nelle sale.

Ama il cinema e lo si vede. Ha una vera passione, un innamoramento, sentimenti che fanno di lui un grande autore. E’ molto diverso dai tanti snob salottieri. E’ diverso perché il suo gusto è aggiornato al tempo presente e non solo a quello passato. Il cinema è divertimento, è finzione, è emozione e lui vuole riportarci a quel mondo.

Fra i favoriti c’è il cinema italiano. Ma non quello aulico e autoriale ma quello degli spaghetti western, degli horror e dei polizieschi di serie B. Ammette apertamente, quel cinema lo ha influenzato.

Certo la critica del tempo non lì sopportava, lì guardava con la puzza sotto al naso, giudicandoli al massimo con un’alzata di spalla e scrivendo stroncature violente ma è un problema loro.

Il film Bastardi senza gloria - Inglourious Basterds è del 2009.

Nel 1977 il film, del prolifico e bravo regista italiano Enzo G. Castellari, Quel maledetto treno blindato, esce in lingua inglese con il titolo Inglourious Basterds.

Tarantino incensa il genere, scegliendo lo stesso titolo.

L’amore può fare molte cose, e l’amore per il cinema ha fatto produrre questo bellissimo film.

È un film di azione, di personaggi, di caricature, di mostri, di sangue e di violenza. Non ci fa mancare nulla, compresi colpi di scena e finali ad effetto.

Non siamo di fronte a degli uomini, siamo di fronte a delle esagerazioni mentali e deformati fisici.

Tutti sono molto veri, perfino Hitler, nonostante la sua sorte riscritta in versione ucronica.

Non è una parodia, è un vero film, una realtà, un’attendibile storia. Ci fa sognare.

Con la mente andiamo a riscrivere il corso degli eventi. Noi la viviamo come se non avessimo mai letto un libro di storia sulla seconda guerra mondiale. Nulla ci può impedire di farlo. Questo è la bellezza del cinema e Tarantino ci riporta nel sogno e nella passione.

Dicono che il suo film sia un flusso di citazioni filmiche, un rendere onore agli autori, ai registi che gli hanno fatto vivere il cinema dalla parte dello spettatore. È molto di più. È un modo diverso di fare cinema. Una specifica scuola dove i personaggi, nei loro eccessi, sono molto più reali e normali dei tanti finti patetici personaggi che circolano in altri irreali film.

La loro psicologia è una liberazione delle loro personalità. Il film è un segno di libertà dalla dittatura del politicamente corretto che ha corrotto le nostre menti e i nostri governanti. Il voler dire ciò che pensiamo, ciò che siamo, ciò che nascondiamo è l’insegnamento di Bastardi senza gloria.

Il film ci porta ad essere tutti più bastardi, a essere cattivi, quindi cosmologicamente, ci fa diventare veramente buoni perché ci sentiamo finalmente liberi, con tutte le scorie del nostro vivere bruciate nelle nostre incazzature.

Solo i bastardi possono avvicinarsi al paradiso mentre i buoni, nella loro finzione umana, sono tutti destinati all’inferno perché mentono e non riescono ad essere se stessi

Perché portarci nella Francia della seconda guerra mondiale? Forse perché la Francia di quel tempo è un crogiolo di tante attività di guerra, di tradimento e di spionaggio. Chi meglio delle spie può rappresentare l’infamia e la bastardaggine

Abbiamo di fronte anche un film sulla guerra e sulle reazioni violente che essa crea. Alcuni dei benpensanti ci dicono che bisogna essere buoni anche in guerra e giudicano avvenimenti, ritorsioni, vendette come ignobili. In Bastardi senza gloria invece la guerra si vive come essa è veramente: crudelmente.

La psicologia umana sa bene che lo scalpo del nazista è una reazione umana. Il pietismo non fa parte di noi, la punizione è invece vera. E poi diciamolo pure che punizione potrebbe mai essere per un criminale nazista una piccola svastica marchiata sulla fronte a ricordarsi dei suoi misfatti? Nulla.

Gli attori sono memorabili. Christoph Waltz ci disegna un colonnello delle SS doppiamente bastardo. La sua recitazione è epica e quasi innaturale nella sua bravura.

Roberto Matteucci

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“There’d he even less chance in a next life,” she smiled.
“In the old days, people woke up at dawn to cook food to give to monks. That’s why they had good meals to eat. But people these days just buy ready-to-eat food in plastic bags for the monks. As the result, we may have to eat meals from plastic bags for the next several lives.”

Letter from a Blind Old Man, Prabhassorn Sevikul (Nilubol Publishing House, 2009)

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