That Cloud Never Left Regista: Yashaswini Raghunandan

That Cloud Never Left, Yashaswini Raghunandan

That Cloud Never Left

Regista: Yashaswini Raghunandan

Provenienza: India

Anno: 2019

Autore Recensione: Roberto Matteucci

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Il mercato mondiale dei giocattoli è stato nel 2018 di 90,4 miliardi di dollari. (1)

Un importo elevatissimo destinato a crescere. La previsione per il 2023 è di un fatturato globale di 120 miliardi di dollari. (2)

Un giro d'affari incredibile. Per rendere felici i bambini di tutto il mondo sono necessari miliardi di pezzi. Dove sono prodotti questa enorme quantità di giocattoli?

La regista indiana Yashaswini Raghunandan nel film That Cloud Never Left, presentato alla 55a Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, racconta di una nicchia speciale di produzione di giocattoli.

La narrazione non riguarda le catene di montaggio dei grandissimi capannoni ma la naive produzione a Daspada in India, un villaggio a circa 200 chilometri da Calcutta.

Tutti a Daspada lavorano nella creazione di giochi. La loro particolarità è quella di utilizzare materiali disparati, come bastoni, bambù, argilla, plastica, cavi, carta, e pellicole di film.

Le prime scene sono brevi inquadrature di aspetti di vita nel paese; con donne in sari, un venditore caratterizzato da un primo piano su delle bellissime girandole colorate. Poi ci sono le strade, le macchine e soprattutto un fiume con molte barche. C'è la scuola con i bambini impegnati a cercare qualcosa.

È un posto pacifico, tranquillo nonostante il brulicare di attività. Di sera radio e televisione trasmettono notizie tragiche, come un'esplosione di una fabbrica o i perpetui combattimenti con i pakistani.

La storia prosegue con tanti frammenti umani e vivaci. Un evento importante sta movimentando il paese, è l’eclissi, fra qualche giorno sarà visibile in India.

That Cloud Never Left, Yashaswini Raghunandan

L'autrice utilizza anche immagini elettroniche e il montaggio connotativo, come l’inserimento di una scena televisiva per esporre il movimento circolare dell'eclissi. La sequenza è rossa, si vedono solo delle linee bianche.

L'eclissi arriva, degli uomini hanno eretto una torre per una migliore osservazione. Tutto si trasforma in rosso acceso. Perfino la vita sul fiume si colora di rosso.

Un colore primario, il rosso, e una forma geometrica perfetta, il cerchio, si intersecano nella storia. Il collegamento è con la girandola. La girandola è un gioco semplice ma ipnotico, composti da una moltitudine di mani abili e rapide.

Le inquadrature favorite dalla regista sono due.

Ai cerchi dei giocattoli, dell'eclissi, si aggiungono altre forme circolari dell'esistenza umana del villaggio, come la donna che gira rapidamente il riso.

That Cloud Never Left, Yashaswini Raghunandan

La seconda preferenza sono le mani vissute, rugose, callose ma sempre energiche e vigorose. Nonostante l’età e la fatica, le mani si muovono veloci e capaci. Le filma principalmente in primo piano per esaltarle: sono mani intelligenti, nel significato nobile interpretato da Don Bosco.

C’è poi l'elemento culturale nella lavorazione dei giocattoli. È l'aspetto idealizzato dalla autrice. È l'attinenza con le vecchie pellicole di Bollywood. Sono state gettate dopo aver rallegrato, emozionato, divertito nei cinema indiani. Ora i negativi non servono ma gli ingegnosi abitanti di Daspara riescono a trovargli un utilizzo sociale e ludico: sono tagliate e lavorate per essere trasformati in giochi.

That Cloud Never Left, Yashaswini Raghunandan

Nelle case del villaggio, la notte è arrivata e la tv trasmette i film di Bollywood. Tutto è oscuro pure gli interni delle abitazioni; gli unici colori sono quelli provenienti dalla televisione.

That Cloud Never Left ha una morale chiara ed esatta. Il linguaggio è calmo ma intelligente. Le scene sono frammentate, lente ma cambiano continuamente mantenendo un filo preciso grazie al montaggio. L’unione è spesso fra visioni elettroniche e sequenze naturali per distinguere i due mondi.

La fotografia è ricercata come nella scena del lampione è intermittente nell'oscurità della notte. Nel paesino non c'è inquinamento luminoso perciò anche un lampione rotto crea una atmosfera pacifica.

La notte non è silenziosa, le persone non parlano ma le cicale cantano all'inverosimile.

Gli autori indiani amano i piccoli animaletti, gli insetti, filmati mentre svolgono le loro pacate operosità. Yashaswini Raghunandan non è esclusa, pertanto ci sono mosche rumorose, ovvero millepiedi muoversi pigramente, ovvero lucciole partecipare al gioco della regista formando un cerchio.

È la bellezza di That Cloud Never Left. Un paradiso naturale circonda il paesino, la povertà è diffusa, il lavoro mal pagato. Però sono in grado di fabbricare dei bellissimi giochi fuori dal grande business miliardario dell’industria.

  1. https://www.toyassociation.org/ta/research/data/global/toys/research-and-data/data/global-sales-data.aspx?hkey=64bda73b-80ee-4f26-bd61-1aca29ff2abf

  2. https://www.marketresearch.com/Arizton-v4150/Toys-Global-Outlook-Forecast-11922347/

The director Yashaswini Raghunandan during the presentation of That Cloud Never Left in 55 Pesaro Film Festival, picture by www.popcinema.org

The director Yashaswini Raghunandan during the presentation of That Cloud Never Left in 55 Pesaro Film Festival, picture by www.popcinema.org

Roberto Matteucci

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“There’d he even less chance in a next life,” she smiled.
“In the old days, people woke up at dawn to cook food to give to monks. That’s why they had good meals to eat. But people these days just buy ready-to-eat food in plastic bags for the monks. As the result, we may have to eat meals from plastic bags for the next several lives.”

Letter from a Blind Old Man, Prabhassorn Sevikul (Nilubol Publishing House, 2009)

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