Aku wa sonzai shinai - Evil Does Not Exist – Il male non esiste Regista: Ryûsuke Hamaguchi

Aku wa sonzai shinai - Evil Does Not Exist – Il male non esiste, Ryûsuke Hamaguchi

Aku wa sonzai shinai - Evil Does Not Exist – Il male non esiste

Regista: Ryûsuke Hamaguchi

Cast: Hitoshi Omika, Ryô Nishikawa, Ryûji Kosaka, Ayaka Shibutani, Hazuki Kikuchi, Hiroyuki Miura

Provenienza: Giappone

Anno 2023

Autore recensione: Roberto Matteucci

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Lavoro per il paese.

Nello shintoismo la natura (shinzen) ha la caratteristica della spontaneità:

Il creatore è inesistente, e le così si producono da sé.” (1)

Avviene la scissione fra cielo e terra, successivamente giungono i kami, gli dei:

“ … i kami sono gli uomini, ma pure «l'estrema varietà di uccelli, animali, alberi e piante, non meno che le montagne, i mari , e così via ... “. (1)

Lo shintoismo è la «Via degli spiriti» e gli spiriti sono ovunque, sia nell’uomo, sia nella natura.

Gli spiriti tramite la natura sono presenti nella letteratura giapponese da sempre. Fra i contemporanei c'è immancabilmente Murakami Haruki nel quale, il realismo, l'adolescenza, l'interiorità, le depressioni, la ricerca del significato della vita si mescolano con escursioni d'immaginazione, dei sogni, della magia. Spesso il mondo diventa irreale, incomprensibile, senza logica.

Lo scrittore Murakami Haruki ha collaborato con il regista emergente Ryûsuke Hamaguchi.

Queste comunanze artistiche si scorgono nel film Aku wa sonzai shinai - Evil Does Not Exist, presentato all'80 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La sua validità è stata premiata dalla giuria assegnando a Ryûsuke Hamaguchi, il Leone d'Argento Gran Premio della Giuria.

Quali sono i punti essenziali di comunione con il genere spirituale, naturalismo magico?

In un piccolo villaggio in una zona montale del Giappone, la vita procede tranquilla, esteriormente felice, con relazioni umani forti, amicizia sincera, gesti semplici, cibo salutare, acqua freschissima. Intorno c'è una natura intensa, vigorosa, neve, alberi, ruscelli. Abitanti e natura convivono serenamente, senza aggredirsi.

Aku wa sonzai shinai - Evil Does Not Exist – Il male non esiste, Ryûsuke Hamaguchi

All'inizio c'è una bambina, Hana, in una foresta. È inverno ma la neve si sta sciogliendo. Un uomo sta tagliando del legname, vicino c'è una casa e delle macchine. È il padre, Takumi. Nessuna parola, nessun rumore, è un paradiso silenzioso, spontaneo.

Dopo questa presentazione abbastanza lunga perviene il conflitto, l'insidia per la preoccupante comunità.

Nel paese arrivano due mediatori di una società di Tokyo. Hanno in programma di costruire un glambing. Il glambing

... è un'esperienza nella quale le tradizionali attività di campeggio sono accompagnate dalle cosiddette "amenities" e, in alcuni casi, da servizi in stile resort. Esso è diventato particolarmente popolare nel XXI secolo, soprattutto tra i turisti che vogliono godersi l'evasione e l'avventurosità del campeggio, senza per questo rinunciare ai lussi di un hotel. La parola glamping è una parola macedonia nata dalla fusione tra glamour e campeggio.” (2)

Tout court, è un maniera elegante per i ricchi di distruggere la natura senza avere il senso di colpa dei poveri. La loro ricchezza è appagata nel dormire in una tenda anche se è super confortevole.

La principale conseguenza per il villaggio sarebbe la contaminazione della purissima acqua. La fossa settica sarebbe contaminata dai danarosi del glamping comportando la fine di un eden.

I cittadini in riunione rigettano l'idea come poco sicura e pericolosa dell'ordine sociale.

Nell'epilogo, Hana scompare e tutti la cercano. È con un daino.

Aku wa sonzai shinai - Evil Does Not Exist – Il male non esiste, Ryûsuke Hamaguchi

E gli intermediari ritornati per conto della società per convincere i residenti? Quale è la loro punizione?

Il padre Takumi lo sa bene.

Gli argomenti del regista sono filosofici, eclatanti. A partire dal quello etico e morale, il concetto del male. Il male esiste? Ryûsuke Hamaguchi racconta:

I want the title to help put forward a thought for people, because ultimately I don’t know whether evil exists or not,” he explains. “But I think it’s hard to say that it doesn’t exist after watching this film; I don’t think you can completely say so.” (3)

Ebbene sì. Dopo la visione del film si ha la certezza della realtà del male. Forse questa sicurezza era presente anche prima? Ma la domanda dovrebbe essere diversa: perché il male nasce e compie gesti inconsulti in un suggestivo villaggio? Perché colpisce la natura, nello shinzen, dove nascono i kami? Il male non esiste? Ovviamente, esiste poiché neppure la natura è innocente. Il regista l'afferma:

Aku wa sonzai shinai - Evil Does Not Exist – Il male non esiste, Ryûsuke Hamaguchi

I was looking at nature and the title was a naturally occurring idea as you see in the film. In the beginning, you see the trees passing by and see the young girl. In a sense, it’s from the girl’s perspective. I think that anyone watching from the very beginning would not think that evil doesn’t exist in this kind of environment. Of course, there are plenty of things that are violent that happen in nature — earthquakes, tsunamis, etc. But I don’t think that anyone would say these things are evil; they’re just naturally occurring. I was using this title as my project title and I don’t think that anyone watching this film would come away with this idea that evil doesn’t exist but there was a special tension happening between the title and the narrative of the film so I decided to keep it.” (4)

La violenza appartiene alla natura. Il regista non supera il livello di guardia, ma chi ci vive, come Takumi è conscio della moltitudine degli aspetti dell’ambiente.

Quando il leone azzanna per mangiare una dolce zebra, la natura è un bene o un male? È un male almeno per l'innocua zebra. È un bene per il leone, è il suo unico modo per sopravvivere. Takumi è come un leone. Il glambing è un male, perciò uccidere per difendere il villaggio è un male o legittima difesa?

Aku wa sonzai shinai - Evil Does Not Exist – Il male non esiste, Ryûsuke Hamaguchi

Non c'è un solo protagonista ma una vastità di persone formano un unico carattere. Sono gli abitanti del villaggio. Essi sono come degli aironi, attendono pazientemente la preda. Hanno una maniera di divertirsi alquanto particolare.

Gli abitanti non appaiono ansiosi, indubbiamente non sono apatici, non sono deboli ma sono diffidenti e probabilmente autodistruttivi. Sono ieratici, consapevoli della presenza degli spiriti nelle aree incontaminate.

E sono po' egoisti, il loro ambiente è inviolabile e non vogliono condividerlo. Sono irosi, irascibili con chi cerca di inquinarlo. E sono pure cattivi; da loro nasce il male?

Quale stile e linguaggio usa il regista? Assolutamente abbonda di alberi, neve, rigagnoli, animali, legna. Costruisce una sensazione di claustrofobia quando riprende le chiome degli arbusti dal basso e la bambina passeggia, osservando, conoscendo tutti i nomi delle piante. È un mondo chiuso quello della foresta, come è chiuso il villaggio. La natura dominante è composta anche dal padre, dalla figlia, e dalla globalità della popolazione.

Aku wa sonzai shinai - Evil Does Not Exist – Il male non esiste, Ryûsuke Hamaguchi

E c'è la magia del cervo. Compare, sparisce, è maestoso nella sua bellezza. Il cervo è uno spirito? È lui a dirigere la comunità?

L'acqua è immacolata. Fresca, buona. Talmente pura da essere raccolta con un mestolo e versata in una tanica. Le qualità dell'acqua influiscono anche sui noodles del ristorante del paese. Sono squisiti.

Il colore è limpido, pulito rende il territorio paradisiaco. E il paradiso ha bisogno di taciturnità, pertanto le scene proseguono senza dialoghi, sequenze lunghissime, e tanti, tantissimi alberi.

Aku wa sonzai shinai - Evil Does Not Exist – Il male non esiste, Ryûsuke Hamaguchi

In un posto selvaggio non può mancare il wasabi naturale per incrementare la metafora della esagerazione ecologica.

La struttura comprende una introduzione ambientale estesa. È volutamente necessaria per questa tipologia di film. Di seguito comincia il conflitto con Takahashi e Mayuzumi, rappresentanti sfuggenti e insinceri della compagnia. Essi sono colpevoli di una minaccia invasiva nella civiltà pacifica. Il conflitto con la popolazione locale è deciso, anche un po' razzista come quando un giovane del villaggio si rifiuta di salutarli e gli volta le spalle.

Essi rappresentano il loro contrario. Sono di Tokyo e sono il frutto di una città moderna, con alta densità, con legami sempre più complicati e freddi. Nel viaggio in macchina essi parlano molto, della loro vita, delle loro relazioni. Sono insoddisfatti, avviliti, tristi, soli, senza rapporti sentimentali. Discutono di applicazioni per trovare un partner, ma persino questo tentativo è fallito miseramente. La pandemia e l'isolamento della quarantena hanno accresciuto la loro solitudine e il loro malcontento. Sono sconfortati. L'incontro con una vita totalmente opposta accresce la loro desolazione. L'uomo vorrebbe cambiare. Vuole provare a tagliare la legna. A prima vista è facile, invece si trasforma in una attività impossibile. Solo i suggerimenti, esteriormente banali e ingenui, di Takumi gli aprono la mente e gli consentono di spaccare la legna.

Il colpo di scena è il finale aperto. Tutte le interpretazioni sono giuste poiché non c'è una risposta esatta. Questa conclusione è intenzionalmente imperscrutabile, lo conferma il regista:

Confusion is what I wanted.” (5)

Ma la confusione cerebrale è piacevole, ma c'è di più:

I think the way to answer this is that I’m actually looking forward to seeing how audiences will interpret this. I did have some preview screenings and heard surprising interpretations from people so I’m looking forward to being surprised. There are some ideas within me but ultimately I want people to enjoy the ending. Part of me also wants people to feel a certain kind of hesitation towards it as well. That idea of hesitation is cinema.” (6)

Aku wa sonzai shinai - Evil Does Not Exist – Il male non esiste, Ryûsuke Hamaguchi

Il finale aperto è un gioco, un riflesso intellettuale, una provocazione, una speculazione filosofica sul male.

Se questo è lo scopo il risultato è ottimo. Apparentemente lento, il film ha ritmo, emotività, tensione, suspense, attrazione psicologica dei personaggi, motivazione di dialogo, cultura nipponica, letteratura intelligente.

L'atmosfera è terza e brillante, il cromatismo perfetto, gli elementi etici del bene e del male si confondono, si ribaltano fino a dimostrare il contrario: il male è nel bene, nel paradiso e nei suoi abitanti.


  1. Leonardo Vittorio Arena, Lo spirito del Giappone. La filosofia del Sol Levante dalle origini ai giorni nostri, I edizione BUR Saggi, Milano, gennaio 2008

  2. https://it.wikipedia.org/wiki/Glamping

  3. Alex Denney, “Ryusuke Hamaguchi on Evil Does Not Exist: “I Love Being Puzzled”, 7 settembre 2023,https://www.anothermag.com/design-living/15094/ryusuke-hamaguchi-evil-does-not-exist-interview-venice-film-festival

  4. Nobuhiro Hosoki, “NYFF : Evil Does Not Exist : Q&A with Director Ryusuke Hamaguchi”, October 25, 2023,https://cinemadailyus.com/interviews/nyff-evil-does-not-exist-qa-with-director-ryusuke-hamaguchi/

  5. Alex Denney, “Ryusuke Hamaguchi on Evil Does Not Exist: “I Love Being Puzzled”, 7 settembre 2023,https://www.anothermag.com/design-living/15094/ryusuke-hamaguchi-evil-does-not-exist-interview-venice-film-festival

  6. Michael Rosser, Ryusuke Hamaguchi talks ‘Evil Does Not Exist’: “It felt like shooting a film for the first time”, 4 September 2023, https://www.screendaily.com/features/ryusuke-hamaguchi-talks-evil-does-not-exist-it-felt-like-shooting-a-film-for-the-first-time/5185547.article

Roberto Matteucci

https://www.facebook.com/roberto.matteucci.7

http://linkedin.com/in/roberto-matteucci-250a1560

“There’d he even less chance in a next life,” she smiled.
“In the old days, people woke up at dawn to cook food to give to monks. That’s why they had good meals to eat. But people these days just buy ready-to-eat food in plastic bags for the monks. As the result, we may have to eat meals from plastic bags for the next several lives.”

Letter from a Blind Old Man, Prabhassorn Sevikul (Nilubol Publishing House, 2009)

https://www.popcinema.org
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