Hokage - Shadow of Fire – Ombra di fuoco Regista: Shinya Tsukamoto

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Hokage - Shadow of Fire – Ombra di fuoco

Regista: Shinya Tsukamoto

Cast: Shuri, Mirai Moriyama, Ouga Tsukao, Hiroki Kono, Tatsushi Ômori

Provenienza: Giappone

Anno 2023

Autore recensione: Roberto Matteucci

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Mi faresti da guardia del corpo.

Alla fine della seconda guerra mondiale, la distruzione del Giappone, dopo il lancio delle due bombe atomiche, aveva raggiunto l'apice. Non era solo una catastrofe umanitaria. Non era solo la devastazione materiale del paese. C'era qualcosa di più. Leonardo Vittorio Arena lo spiega:

La fine del secondo conflitto mondiale ha fatto vacillare la loro fiducia in se stessi, mettendo in discussione una antica scala di valori. Sono stati vittime di una sorta di alienazione: non potevano più trovare conforto nel vecchio mondo, né capivano come farsi spazio nel nuovo.

Per uscire dall'impasse, di fronte alla quale molti di loro hanno scelto il suicidio o l'isolamento niente di meglio che richiamarsi a un preteso senso di superiorità, di antichissimo retaggio. La condizione drammatica dei giapponesi nel dopoguerra è stata mostrata in film quali Vivere di Kurosawa, o ha raggiunto l'acme nel comportamento parossistico di scrittori come Mishima.” (1)

La lucidità mentale, l'orgoglio, le antiche motivazioni di una vita, i modelli, l'imperatore, la religione divennero insicure causando effetti psichici e fisici.

Oltre il film Vivere, ricordato dal professore Leonardo Vittorio Arena, altre pellicole di Akira Kurosawa, dirette con taglio neorealistico, richiamano le pulsioni disordinate dei superstiti della resa incondizionata.

Il regista giapponese Shinya Tsukamoto propone, con il suo stile crudele ed esagerato, una originale visione dell'epoca e soprattutto lancia l'ennesima freccia antimilitarista nel cinema internazionale.

Alla 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia presenta il film Hokage - Shadow of FireOmbra di fuoco sconvolgendo per la semplice rappresentazione di un dolore ancora presente e da elaborare, benché siano passati numerosi anni.

In Hokage, Shinya Tsukamoto, è più sentimentale e affettuoso rispetto a Nobi - Fires On the Plain presentato nel 2014 sempre Venezia.

Hokage - Shadow of Fire – Ombra di fuoco, Shinya Tsukamoto

In Nobi usava il medesimo linguaggio dei suoi primi film della serie Tetsuo, nei quali c'era:

… trasposizione in immagini di uno dei traumi del corpo umano: congiungersi, essere parte unica con una macchina, con pezzi di un robot.” (2)

Lo stile in Nobi è un:

… incubo reale, qualcosa di concretamente accaduto, e incredibilmente, nessuno può escludere una sua ripetizione nel futuro … La visione mostruosa è la guerra. Per i giapponesi vuol dire la nefasta seconda guerra mondiale … Per la struttura geografica delle Filippine, molti soldati nipponici rimasero isolati, bloccati nella giungla … Ma la ritirata fu un massacro. I giapponesi erano già denutriti, senza rifornimenti da lungo tempo.” (2)

La sua narrazione di:

Hokage - Shadow of Fire – Ombra di fuoco, Shinya Tsukamoto

… Shinya Tsukamoto nel suo stile, nel suo linguaggio, nella sua interpretazione apocalittica, sopra le righe. Esageratamente, non ci risparmia nessuna sfumatura. Anzi, il regista riesce a sconvolgere entrando nel dettaglio, trascinando nelle piaghe putride insieme alle mosche o ai vermi, ottenendo il successo di provocare delle reazioni inumane. … Induce nausea, repulsione, ripugnanza. L’ospedale è immerso nel sangue rosso sporco. I soldati feriti sono curati senza medicine, senza igiene, senza anestesia. Il dottore interviene a mani nude inserendole negli squarci. Il sangue schizza sullo intero schermo.” (2)

I soldati sembrano:

… degli zombie perché sono senza forze, camminano nel dolore e nell'avvilimento. Perdono le viscere, le budella, l’intestino; gambe e bracci sono amputate di netto e abbandonati mentre, ciò che rimane del corpo, continua a lottare. Neppure le sanguisughe e i vermi impediscono il desiderio di salvarsi. Nonostante la morte preannunciata, le sofferenze, la denutrizione, c’è addirittura qualcosa di più minaccioso a spaventarli.” (2)

Questi necrofili dettagli, i racconti di cannibalismo, le imputridita delle ferite, la carne sanguinolenta, sono circondati da un alone di speranza, minima, limitata ma pur sempre un barlume di ottimismo. Per le truppe rimaste nelle Filippine l'unica speranza solo è una morte veloce. Per i protagonisti di Hokage forse è plausibile iniziare una vita nuova.

Hokage è la storia di una ragazza sopravvissuta in una taverna semidistrutta. Marito e figlio sono stati uccisi in guerra. Sopravvivere non è facile. Manca l'essenziale perciò si prostituisce per qualcosa da mangiare, per pochi soldi. Nella sua locanda entra un soldato, giovanissimo. Sporco, malandato, confuso, squilibrato sta cercando unicamente un po' di conforto in quella stanza.

Hokage - Shadow of Fire – Ombra di fuoco, Shinya Tsukamoto

Si aggiunge un ragazzino denutrito, sudicio, senza più famiglia, vive rapinando in giro. Ha sottratto pure una pistola e cammina con l'arma, sebbene non è consapevole della sua utilità.

Soldato e bambino provano un senso di ottimismo attaccandosi alla donna. Sopraggiunge uno spirito di sopravvivenza. Incredibilmente l'auspicio giunge dal mercato nero. È frequentato da una folla, fra i quali moltissimi miserabili alla ricerca di cibo e da approfittatori capaci di vendere a prezzi elevatissimi disinteressandosi con egoismo della povertà circostante.

Hokage - Shadow of Fire – Ombra di fuoco, Shinya Tsukamoto

Shinya Tsukamoto ha l'idea del film proprio da un reale mercato nero:

Il punto di partenza di questo suo interesse perché poi ha portato in carriera era soprattutto il fatto che nel dopoguerra ci fosse stato il mercato nero, mi interessava tantissimo il fatto che un posto che effettivamente non è gestito da leggi abbia allo stesso tempo molti aspetti oscuri ma anche funzioni molta vita e molta energia quindi quello era stato il punto di partenza da cui poi ha sviluppato l'idea di concreto sempre che soprattutto è molto interessante come affronta la tematica del dramma del dopoguerra come il soldato anche percepisce ad ad esempio il rumore degli spari secondo me era molto interessante perché ti fa vedere anche le reazioni appunti di questi militari dopo hanno quelle ….....” (3)

Nel mercato nero c'è l'artificio dell'anarchismo, tipico di una società sconfitta in un conflitto cruento, quando le regole spariscono per mancanza di autorità. In assenza di leggi e morale, emerge una determinazione, una vitalità, la base per una nuova civiltà e un di mondo differente.

È questa la differenza con Nobi. In quest'ultimo, i soldati sono condannati alla morte. In Hokage i superstiti potrebbero avere una probabilità ma è necessario transitare in un mercato nero.

Hokage - Shadow of Fire – Ombra di fuoco, Shinya Tsukamoto

I tre personaggi principali sono spaventati, dark, malati, sudici, spesso violenti. Il soldato picchia la ragazza e butta dalla finestra il bambino. D'altro canto il ragazzino gli rompe in testa una bottiglia. Sono autodistruttivi, cattivi, disillusi, irascibili, disturbati.

Il regista a un certo punto si stacca dalla trama primaria per narrare una storia secondaria. Un uomo, un ex-soldato, affitta la pistola del bambino e insieme vagano a lungo. Arrivano a una casa. Nella villa abita il suo ufficiale. L'ex militare lo affronta, lo minaccia con la rivoltella, vuole ucciderlo. La ragione è la vendetta. L'ufficiale ha ordinato al suo plotone di compiere atti efferati. L'ex militare ha una coscienza annientata e vuole liberarsi gettando tutta la colpa sul comandante. Ma esiste una colpa personale in una guerra? Veramente un processo potrebbe riconoscere le responsabilità, i massacri, la ferocia inutili? È onestamente possibile individuare la differenza fra un atto di guerra e un crimine di guerra, ovvero hanno entrambi lo stesso significato? Ovvero un processo contro dei presunti criminali perdenti ha solo un desiderio di giustizia ovvero è una giustificazione per i vincitori di decretare e umiliare gli sconfitti?

Hokage - Shadow of Fire – Ombra di fuoco, Shinya Tsukamoto

Shinya Tsukamoto sconcerta con i particolari, non visti ma immaginati della disfatta.

Le cupi sequenze di Nobi ora sono sostituite dalla rilassatezza di una fotografia specifica. La fonte della luce è artificiale, quasi finta, inquietante. Ovvero come la scena nel mercato, con inquadratura bassa dei piedi. Ovvero l'oscurità, le riprese notturne del soldato vendicatore.

La struttura è rapida. Presentazione dei caratteri, con una esatta delineazione delle motivazioni e della loro esistenza. Non ci sono approfondimenti sui protagonisti, si comprendono esclusivamente con la percezione dei frammenti. Per questo è importante una lettura nelle immagini.

Hokage - Shadow of Fire – Ombra di fuoco, Shinya Tsukamoto

Il conflitto è intrinseco e le conseguenze sono più esaustive anche se il colpo di scena appare nel mercato con il bambino. Ha promesso alla ragazza di smettere di rubare. Giunge alla bancarella del mercato dove aveva razziato del cibo e degli oggetti. Nonostante le botte del padrone, il ragazzino comincia a lavorare per lui. Il padrone con finta indifferenza gli allunga un pezzo di pane, è questa la speranza, un tozzo di pane.

La catarsi avviene con la ragazza. Si è ammalata, il suo volto si sta deturpando, la malattia è contagiosa. Essa si rinchiude nel in uno sgabuzzino del locale e nessuno può aiutarla. Il Giappone è in totale sofferenza non può interessarsi alla sorte di una singola persona.

Hokage - Shadow of Fire – Ombra di fuoco, Shinya Tsukamoto

Il tempo di narrazione è basato sul ritmo, sulla sintonia fra i cari caratteri, i quali arrivano ed escono in continuazione. La tensione è concentrata nel dimostrare la tesi dell'autore sul male infinito della guerra.

Il film ha una atmosfera sepolcrale ed è intriso di sofferenza, è una polvere sottile e invisibile, annebbia la ragione distrutta dalla pazzia della guerra. Non c'è un elemento etico, a chi interessa il bene e il male quando la mente è sopraffatta da innumerevoli morti.

Il film è importante, ha una formalità elegante, un candore e una purezza di immagine.

  1. Leonardo Vittorio Arena, Lo spirito del Giappone. La filosofia del Sol Levante dalle origini ai giorni nostri, I edizione BUR Saggi, Milano, gennaio 2008

  2. Roberto Matteucci, “Nobi - Fires On The Plain Regista: Shinya Tsukamoto”, 1 novembre 2023, https://popcinema.org/film/nobi

  3. https://youtu.be/0hvxYEZJ4I8?si=bCMBVSJ3SDIfupTw 1,02

Roberto Matteucci

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“There’d he even less chance in a next life,” she smiled.
“In the old days, people woke up at dawn to cook food to give to monks. That’s why they had good meals to eat. But people these days just buy ready-to-eat food in plastic bags for the monks. As the result, we may have to eat meals from plastic bags for the next several lives.”

Letter from a Blind Old Man, Prabhassorn Sevikul (Nilubol Publishing House, 2009)

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