Bosch e un altro Rinascimento - Milano, Palazzo Reale - 9 novembre 2022 al 12 marzo 2023
Bosch e un altro Rinascimento
Milano, Palazzo Reale
9 novembre 2022 al 12 marzo 2023
Curatori Bernard Aikema, Fernando Checa Cremades e Claudio Salsi
Autore testo: Roberto Matteucci
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Pedro Calderón de la Barca nacque nel 1600 a Madrid da una famiglia della piccola nobiltà. Morì nel 1681 dopo essere stato nominato cappellano dei Reyes Nuevos. Fra le centoventi commedie scritte; la più famosa è La vita è sogno:
“ … Siamo in un mondo tanto singolare, che il vivere non è [che] sognare, e l'esperienza m'insegna che l'uomo vivendo sogna ciò che è fino al risveglio. Sogna il re che è re, e vive con quest'inganno comandando, disponendo e governando; e quell'applauso prestato che riceve, scrive nel vento e in cenere lo converte la morte (grande sventura!). Che ci sia chi pensi a governare, sapendo che deve svegliarsi nel sogno della morte? Sogna il ricco quella sua ricchezza che più cura gli dà ; sogna il povero che patisce la sua miseria e la sua povertà; sogna colui che comincia a crescere ; sogna colui che si affanna e pretende; sogna colui che aggravia ed offende; e nel mondo, in conclusione, sognano tutti ciò che sono, quantunque nessuno lo intenda. Io sogno che son qui carico di questi ferri, e sognai che mi vidi in altro stato assai lusinghiero. Cos'è la vita? una frenesia; cos'è la vita? una illusione, un'ombra, una [finzione], ed il più gran bene è piccolo ; per cui tutta la vita è un sogno, e sogni sono le opere dell'uomo.”
Vivere e sognare coincidono. L'uomo sogna fino al risveglio. I sogni sono la vita e di conseguenza pure le opere dell'uomo sono sogni.
Lo stesso vale per Jeroen Anthoniszoon van Aken conosciuto per la sua esuberanza estetica come Hieronymus Bosch. Naque in Olanda il 2 ottobre 1453 e vi morì il 9 agosto 1516.
È la fantasmagorica epoca del Rinascimento. Hieronymus Bosch è contemporaneo degli illustri maestri del Rinascimento elegante: Michelangelo Buonarroti, Raffaello Sanzio, Leonardo da Vinci, Perugino.
Perché Bosh ha un linguaggio dissimile da quest'ultimi? Eppure sono lo stesso mondo.
Con metodo scientifico e meticoloso queste due umanità diverse sono contenute nella mostra Bosch e un altro Rinascimento, tenuta a Milano, Palazzo Reale dal 9 novembre 2022 fino al 12 marzo 2023. L'esposizione è a cura di Bernard Aikema (professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Verona, con chiamata per chiara fama), Fernando Checa Cremades (ex direttore del Museo del Prada, attualmente professore di storia dell'arte alla Universidad Complutense de Madrid) e Claudio Salsi (soprintendente del Castello Sforzesco, Musei Archeologici e Musei Storici del Comune di Milano, curatore di mostre).
Hieronymus Bosch celebra creature e oggetti orribili, deformate, con una evocazione onirica raccapricciante.
Le sue visioni hanno uno sfondo satirico ma con una interpretazione, sia politiche, sia sociale, sia soprattutto religiosa.
La deformazione della realtà, la realizzazione grafica di personaggi alterati e in pose assurde, oggetti bizzarri e irreali aveva già contagiato l'ambiente dell'arte, come le camere delle meraviglie, i Wunderkammer, i musei irreali di Rodolfo II a Praga. Il collegamento è nel dipinto Vertumnus di Giuseppe Arcimboldo anch'esso esposto.
Hieronymus Bosch riporta con allegoria e distrazione scene violente, erotiche, torture, incendi. Segue il suo tempo, una tradizione classica. Altri autori sono esposti per dimostrare la non eccezione di Bosh. Il suo stile era attuale, perciò ci sono pitture di Leonardo da Vinci, Pieter Huys, Jan Brueghel il Vecchio, Pieter Stevens il Giovane, Albrecht Dürer, Benvenuto Tisi detto il Garofalo, Bernardo Parentino, Giuseppe Arciboldo.
La satira è uno sfondo morale del periodo storico, una modalità d'intelligenza per essere pungenti e cattivi.
Il sogno ricompare in grande spolvero nel novecento. L'illuminismo aveva screditato l'immaginario in base alla presunta superiorità della razionalità. Ma nel secolo passato il sogno, grazie allo studio metodico e similmente scientifico di Sigmund Freud esplode in tantissime sfaccettature. Il sogno è subconscio e la cultura divora questo aspetto in molteplici forme e interpretazioni.
Le belve e i fenomeni sono di tendenza e la mostra di Palazzo Reale è un successo artistico e di pubblico.
I suoi orrori hanno passato la specie, dall'animale sono arrivati agli esseri umani. Sant'Antonio ha resistito alle tentazioni sia quelle allettanti e gradevoli, sia quelle spaventose di esseri disgustosi e minacciosi. Nessuno li vede, ci vuole un artista potente per palesare nudi, culi, allusioni sessuali impegnati a istigare le virtù del santo.
Per Freud il sogno è inconscio, desiderio non accettato. La mancata accettazione provoca dissimulazione modificandoli repentinamente e inequivocabile. Diventano immagini prive di apparente accezione.
È questa la fortuna di Hieronymus Bosch. Di fronte ai suoi quadri siamo a ricercare significati reconditi. Quale significato possono avere un resto umano con un pugnale trafitto nel deretano, o una tavola con vino e rimasugli di cibo sorretta dai piedi di una persona? Solo Sant'Antonio può saperlo ma dal suo sguardo anch'esso appare dubbioso.
Hieronymus Bosch supera il fantastico riprendendo dettagli naturalistici anche se sono draghi e orchi. I coetanei artisti - Michelangelo, Raffaello Sanzio, Leonardo da Vinci, Perugino - incarnavano il bello assoluto e supremo, mentre Hieronymus Bosch rappresenta il Rinascimento Alternativo.
Il Rinascimento Alternativo è altrettanto suggestivo ma l'iconografia è meno rigorosa, dettata da scelte personali, d'altronde le visioni sono personali e ognuno conosce le proprie.
Ricompare Pedro Calderón de la Barca:
“Cos'è la vita? una frenesia; cos'è la vita? una illusione, un'ombra, una [finzione], ed il più gran bene è piccolo; per cui tutta la vita è un sogno, e sogni sono le opere dell'uomo.”
Pure le opere di Hieronymus Bosch sono un sogno.
Bibliografia:
Pedro Calderón de la Barca, La vita è sogno, titolo originario La vida es sueño, Einaudi, Collezione di teatro, 1980
Catalogo Bosh e un altro Rinascimento, a cura di Bernard Aikema, Fernando Checa Cremades, Claudio Salsi, testi di Bernard Aikema, Fernando Checa Cremades, Claudio Salsi, José Juan Pérez Preciado, Carlotta Striolo, 24ore Cultura
Le opere d'arte in Italia sono un numero spropositato. L'effetto è l'invisibilità della stragrande maggioranza delle opere conservate nei musei.
I depositi in cui sono custoditi sono vastissimi. Questo provoca un problema nella catalogazione e nello studio del patrimonio culturale. Soprattutto è indisponibile a una fruizione del pubblico.
La Galleria Nazionale delle Marche nel Palazzo Ducale, Urbino, con la mostra L'altra collezione Storie e opere dai depositi della Galleria Nazionale delle Marche, ha offerto una possibilità di vedere sessanta opere solitamente nei depositi del museo.