Premio Marche 2023 “Under Raffaello” Rassegna di artisti italiani invitati 25.11.2023 – 3.03.2024 Galleria Civica Albani, Urbino
Premio Marche 2023
“Under Raffaello”
Rassegna di artisti italiani invitati
25.11.2023 – 3.03.2024
Galleria Civica Albani, Urbino
Curatore Camillo Langone
Credit photo: popcinema.org
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Negli spazi espositivi della Galleria Civica d’Arte Albani di Urbino si è svolta “Under Raffaello”, la mostra d’arte contemporanea nonché Rassegna di artisti italiani invitati.
Ovviamente l'esposizione di Urbino è intitolata al suo più illustre concittadino: Raffaello Sanzio. L'arte di Raffaello proviene proprio da Urbino, quale altra città avrebbe potuto dargli tanti maestri? Secondo Vittorio Sgarbi, Urbino è subito dopo Ferrara:
“E nasce nel luogo più propizio in cui un pittore poteva nascere dopo Ferrara: Urbino. Urbino è la città di Raffaello, ma a Urbino non c'è nessuna opera di Raffaello se non quella che Mussolini ha volto depositarvi nel 1927.” (1)
Forse qualcosa dell'arte di Raffaello è stata prodotta anche a Urbino, addirittura dentro le opere del padre, il pittore Giovanni Santi. La conferma da Giorgio Vasari nelle Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti:
" … onde non passarono molti anni che Raffaello, ancor fanciullo, gli fu di grande aiuto in molte opere che Giovanni fece nello stato d'Urbino.." (2)
Perciò percorrere le nuove tendenze culturali di artisti italiani è imprescindibile dalla città di Urbino. La mostra Premio Marche 2023 “Under Raffaello” è nel suo ambiente naturale, sia artistico, sia pittorico.
Si tratta di una esibizione di soli dipinti sempre in omaggio a Raffaello, il quale fu il pittore in assoluto. Di nuovo Vittorio Sgarbi:
“Raffaello ha solo dipinto. Non è stato un uomo complesso come Leonardo, un pensatore curioso di tutto; non è stato come Caravaggio, un "maledetto" che vive una vita piena di contrasti; non è stato un artista come Michelangelo, pittore, scultore, poeta, architetto. … Raffaello ha dipinto soltanto. E ogni volta ha inventato un capolavoro. I pittori, come il suo maestro Perugino, tendono a ripetersi, a riprodurre un modello, hanno un archetipo di riferimento. Lui no. Ogni volta inventa un'immagine nuova.” (3)
La validità culturale dell'esposizione è proprio nel suo titolo altisonante e nel confronto, apparentemente impietoso, con emergenti artisti italiani con opere create appositamente o dipinte nei dodici mesi.
Il curatore Camillo Langone ha invitato:
Mattia Barbalaco (Vibo Valentia 1999),
Nicola Bindoni (Mirano VE 1999),
Chiara Calore (Abano Terme PD 1994),
Edoardo Cialfi (Marsciano PG 1993),
Erica Conti (Imola BO 1991),
Francesco De Prezzo (Lecce 1994),
Angela D’Ospina (Taranto 1987),
Giulia (Pasa) Frascari (Bologna 1992),
Rachele Frison (Desio MB 1995),
Leonardo Gambini (Ancona 1994),
Jacopo Ginanneschi (Castel del Piano GR 1987),
Miriana Lallo (Melfi PZ 1998),
Giulia Mangoni (Isola del Liri FR 1991),
Elisabetta Marino (Palermo 1989),
Elia Mauceri (Firenze 1987),
Matteo Messori (Reggio Emilia 1993),
Dario Nanì (Modica RG 1993),
Giulia Osella (Ivrea TO 1989),
Silvia Paci (Prato 1990),
Samuele Pigliapochi (Jesi AN 1987),
Nicola Vincenzo Piscopo (Napoli 1990),
Greta Pllana (Durazzo Albania 1992),
Davide Quartucci (Senigallia AN 2000),
Luca Rubegni (Roma 1993),
Domenico Ruccia (Terlizzi BA 1986),
Giuseppe Sciortino (Palermo 1988),
Lorenzo Tonda (Fiesole FI 1992),
Vittorio Valiante (Napoli 1991),
Giuseppe Vassallo (Palermo 1990),
Maria Giovanna Zanella (Schio VI 1991).
Tanti abile giovani.
Il preferito è Lorenzo Tonda con La casa di Asterione nel quale con un iperrealismo luminoso ripropone il mito. Asterione nasce con il corpo umano e la testa taurina. Rinchiuso in un labirinto è nutrito da Atene con nove fanciulli e nove fanciulle. È Teseo a ucciderlo liberando Atene dal tributo.
L'Asterione di Tonda non è quello del mito classico. La sua scelta è più profonda e cerebrale. Asterione è quello del protagonista del racconto La casa di Asterione di Jorge Luis Borges. Asteriore di Borges è debole, incerto, malinconico, solitario, diverso: è un mostro. Parla con se stesso, accusato di:
“ … de soberbia, y tal vez de misantropía, y tal vez de locura.” (4)
“ … di superbia, e forse di misantropia, o di pazzia.” (4)
Per Tonda, Asteriore dorme su una panchina in una posizione scomposta. La testa di toro, con le sue immense corna, è separata. Il viso è semi nascosto e i piedi sono nudi. La luce solare giunge da dietro da una smisurata e prospettica volta. Asteriore è all'ombra coperto da bambù.
Jorge Luis Borges: “Es verdad que no salgo de mi casa, pero también es verdad que sus puertas (cuyo número es infinito ) están abiertas día y noche a los hombres y también a los animales.” (5)
Jorge Luis Borges: “È vero che non esco di casa, ma è anche vero che le porte (il cui numero è infinito) restano aperte giorno e notte agli uomini e agli animali.” (5)
Infatti Asteriore di Tonda si trova all'aperto, non ci sono mura o barriere. Magari ci fossero dei guardiani, c'è solo lui depresso.
Jorge Luis Borges: “No hallará pompas mujeriles aquí ni el bizarro aparato de los palacios, pero sí la quietud y la soledad.” (6)
Jorge Luis Borges: “Non troverà qui lussi donneschi né la splendida pompa dei palazzi, ma la quiete e la solitudine.” (6)
è solo, abbandonato, persino la sua testa taurina sembra essersi staccata. Non c'è lusso ma unicamente un arco imponente.
Jorge Luis Borges: “Hasta mis detractores admiten que no hay un solo mueble en la casa.” (7)
Jorge Luis Borges: “... nella casa non c’è un solo mobile.” (7)
Tonda impone solo una panchina fortunatamente in penombra, non ci sono mobili, non ci sono arredamenti o suppellettili.
Jorge Luis Borges: “¿Repetiré que no hay una puerta cerrada, añadiré que no hay una cerradura?” (8)
Jorge Luis Borges: “Un’altra menzogna ridicola è che io, Asterione, sia un prigioniero. Dovrò ripetere che non c’è una porta chiusa, e aggiungere che non c’è una sola serratura?” (8)
Non ci sono serrature, non ci sono porte, c'è solo un arco.
Jorge Luis Borges: “¿Lo creerás, Ariadna? -dijo Teseo-. El minotauro apenas se defendió.” (9)
Jorge Luis Borges: “Il sole della mattina brillò sulla spada di bronzo. ... “Lo crederesti, Arianna?” disse Teseo. “Il Minotauro non s’è quasi difeso.” (9)
Chissà, Asteriore in quella postura smodata potrebbe essere già morto? D'altronde muore senza difendersi per liberarsi dalla sua tristezza e dalla sua solitudine. Si è suicidato?
A latere della mostra sono esposte le opere degli artisti vincitori del Premio Marche 2022, ovvero Renato Bertini, Marco Cingolani, Alessandro Gagliardini, Davide Monaldi, Emanuele Scorcelletti e Andrea Silicati e soprattutto due discendenti del territorio pesarese, di differente generazione ma entrambi portatori di abilità artistica: Simone Massi e Oscar Piattella.
Da Pergola, con studi a Urbino, Simone Massi ha raggiunto livelli autoriali internazionali con una grazia, uno stile e un linguaggio unico. Il suo ultimo film Invelle, dopo l'entusiasmante successo alla 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, ha proseguito il suo giro del mondo raccogliendo premi e onori. La sua qualità umana prevale sulle sue doti artistiche, Simone Massi ha la capacità di essere il figlio della sua terra e come i suoi abitanti è volitivo, deciso ma continuamente umile. Lo dimostra il bellissimo Padre e figlio presente nella mostra. Bianco e nero, ma c’è una macchia di rosso nel vestito del figlio. Sono di spalle come dei personaggi di Caspar David Friedrich. I caratteri di Friedrich osservano un universo irreale, forse delle visioni irrazionali e inconsce. In Massi, padre e figlio, fissano qualcosa di reale, tangibile, materiale, di duro e faticoso lavoro, la campagna marchigiana.
Oscar Piattella ha vissuto nella provincia pesarese a Cantiano, laureato a Urbino. Autore di importanti mostre ha lavorato fino alla sua morte avvenuta a gennaio 2023. La sua tecnica prevarica la forma e il tempo, costruendo configurazioni geometriche con una gestione raffinata dei colori.
Vasari è categorico, Raffaello è superiore ai comuni mortali:
“... videro in Raffaello da Urbino, sian non uomini semplicemente, ma, se è lecito dire, dèi mortali ... " (10)
nella mostra “Under Raffaello” probabilmente non ci sono degli dèi ma sicuramente ci sono dei grandi artisti figli della terra marchigiana.
Vittorio Sgarbi, Raffaello Un Dio mortale, La nave di Teseo, Milano, I edizione, dicembre 2021, pag. 23
Giorgio Vasari, Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti, e-book, tratto da: Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti / Giorgio Vasari ; introduzione di Maurizio Marini. - 3. ed. integrale. - Roma : Grandi Tascabili Economici Newton, 1997. - 1403 p. : ill. ; 24 cm. - (I mammut ; 4), 2a edizione elettronica del 5 settembre 2017, pag. 1237
Vittorio Sgarbi, Raffaello Un Dio mortale, La nave di Teseo, Milano, I edizione, dicembre 2021, pag. 14
testo in spagnolo Jorge Luis Borges, La casa de Asterión (traduzione in italiano Jorge Luis Borges, L’Aleph, Milano, Feltrinelli, 1959) (traduzione in inglese Borges, Jorge Luis. 1964. The house of asteron. In Labyrinths: Selected Stories and Other Writings, ed. Donald A. Yates and James E. Irby, London: Penguin. pp. 170-172)
testo in spagnolo Jorge Luis Borges, La casa de Asterión (traduzione in italiano Jorge Luis Borges, L’Aleph, Milano, Feltrinelli, 1959) (traduzione in inglese Borges, Jorge Luis. 1964. The house of asteron. In Labyrinths: Selected Stories and Other Writings, ed. Donald A. Yates and James E. Irby, London: Penguin. pp. 170-172)
testo in spagnolo Jorge Luis Borges, La casa de Asterión (traduzione in italiano Jorge Luis Borges, L’Aleph, Milano, Feltrinelli, 1959) (traduzione in inglese Borges, Jorge Luis. 1964. The house of asteron. In Labyrinths: Selected Stories and Other Writings, ed. Donald A. Yates and James E. Irby, London: Penguin. pp. 170-172)
testo in spagnolo Jorge Luis Borges, La casa de Asterión (traduzione in italiano Jorge Luis Borges, L’Aleph, Milano, Feltrinelli, 1959) (traduzione in inglese Borges, Jorge Luis. 1964. The house of asteron. In Labyrinths: Selected Stories and Other Writings, ed. Donald A. Yates and James E. Irby, London: Penguin. pp. 170-172)
testo in spagnolo Jorge Luis Borges, La casa de Asterión (traduzione in italiano Jorge Luis Borges, L’Aleph, Milano, Feltrinelli, 1959) (traduzione in inglese Borges, Jorge Luis. 1964. The house of asteron. In Labyrinths: Selected Stories and Other Writings, ed. Donald A. Yates and James E. Irby, London: Penguin. pp. 170-172)
testo in spagnolo Jorge Luis Borges, La casa de Asterión (traduzione in italiano Jorge Luis Borges, L’Aleph, Milano, Feltrinelli, 1959) (traduzione in inglese Borges, Jorge Luis. 1964. The house of asteron. In Labyrinths: Selected Stories and Other Writings, ed. Donald A. Yates and James E. Irby, London: Penguin. pp. 170-172)
Giorgio Vasari, Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti, e-book, tratto da: Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti / Giorgio Vasari ; introduzione di Maurizio Marini. - 3. ed. integrale. - Roma : Grandi Tascabili Economici Newton, 1997. - 1403 p. : ill. ; 24 cm. - (I mammut ; 4), 2a edizione elettronica del 5 settembre 2017, pag. 1236
Le opere d'arte in Italia sono un numero spropositato. L'effetto è l'invisibilità della stragrande maggioranza delle opere conservate nei musei.
I depositi in cui sono custoditi sono vastissimi. Questo provoca un problema nella catalogazione e nello studio del patrimonio culturale. Soprattutto è indisponibile a una fruizione del pubblico.
La Galleria Nazionale delle Marche nel Palazzo Ducale, Urbino, con la mostra L'altra collezione Storie e opere dai depositi della Galleria Nazionale delle Marche, ha offerto una possibilità di vedere sessanta opere solitamente nei depositi del museo.