La syndicaliste - The Sitting Duck Regista: Jean-Paul Salomé
La syndicaliste - The Sitting Duck
Regista: Jean-Paul Salomé
Cast: Isabelle Huppert, Alexandra Maria Lara, Marina Foïs, Yvan Attal, Pierre Deladonchamps, Grégory Gadebois, Geno Lechner, Christophe Paou, Aloïse Sauvage, François-Xavier Demaison, Gilles Cohen, Yves Heck, Mara Taquin, François Loriquet, Olivier Loustau, Christian Hecq
Provenienza: Francia, Germania
Anno 2022
Autore recensione: Roberto Matteucci
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“Quindi a lei la grappa e a me i seminari.”
L'occupazione politica delle società statali è sempre stata una prerogativa in tutti i paesi. Una società statale ha un proprio bilancio, risponde a regole civili, gestisce milioni, miliardi. Tuttavia questi fondi escono da una diretta gestione del governo e del parlamento. A volte le partecipate finanziano partiti o politici. Avere al loro comando persone di fiducia e manovrabili è uno dei primi impegni di un governo. Questo accade ovunque.
L'Areva era la società francese dedicata allo sviluppo nucleare. Vendevano centrali nucleari ovunque. Una compagnia potente, con un fatturato elevatissimo. Era essenziale per tutti i presidenti nominare amministratori fedeli:
“Par hasard, elle a atterri chez Areva, fleuron industriel des Trente Glorieuses, né de la volonté du général de Gaulle de maintenir la France dans le concert des nations. Maîtriser l'énergie nucléaire, c'est maîtriser la bombe atomique, et donc rester un membre permanent du Conseil de sécurité des Nations unies.” (1)
Nel 2001 divenne presidente di Areva, Anne Lauvergeon, vicina a François Mitterrand. Energica e capace. Infastidire l'altrettanto onnipotente società nazionale dell'EDF, anch'essa guidata da fidati dirigenti politici.
“En 2009, Nicolas Sarkozy a nommé Henri Proglio à la tête d'EDF. Un homme à poigne, au caractère ombrageux et au visage sans joie, qui avait fait toute sa carrière dans une entreprise privée, le distributeur d'eau Générale des eaux, devenue Vivendi, puis Veolia. Sa mission consiste à récupérer la couronne d'EDF. La bataille a duré deux ans. Le baron Henri l'a emportée. En 2011, la reine Anne a été chassée de son royaume, mais Maureen Kearney, son alliée, a continué la lutte. Au nom des autres salariés, elle a cherché à protéger Areva, leur gagne-pain, des appétits d'EDF. Le successeur d'Anne Lauvergeon, Luc Oursel, était un patron peu sûr de lui, colérique et cassant. Ils étaient nombreux, chez Areva, à penser que le nouveau président se comportait en vassal du baron Proglio. Maureen Kearney et tout le comité de groupe européen s'opposaient à lui et aux plans d'EDF.” (2)
Questi avvenimenti sono narrati da Caroline Michel-Aguirre nel suo libro La syndicaliste (Caroline Michel-Aguirre, La syndicaliste, Hokus Pokus, Èditions Stock, 2019). Il libro racconta le disavventure di Maureen Kearney, influente sindacalista di Areva, la quale si opponeva alle meschine e segrete trattative per svendere la società.
Caroline Michel-Aguirre così le espone:
“ … une Jeanne d'Arc irlandaise et illuminée, elle a entendu une voix, celle de la reine Anne, lui intimant l'ordre de se sacrifier. De s'humilier au point de mettre en scène un viol pour barrer la route au démantèlement d'Areva.” (3)
Il libro è scritto bene, abbondante di dettagli e di dialoghi, ideale per essere utilizzato per il cinema d'inchiesta. Seguendo questa finalità il regista Jean-Paul Salomé ha diretto il film La syndicaliste - The Sitting Duck, interpretato da una volitiva Isabelle Huppert. Il film è stato presentato alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
17 dicembre del 2012. Voci fuori campo di una telefonata. C'è stata un'aggressione a casa di Maureen Kearney. Fu legata a una sedia e violentata. Gli infilarono il manico di un coltello nella vagina e la marcarono con un triangolo sullo stomaco.
Flashback. Si ritorna indietro di qualche mese. Maureen è una combattiva ed risoluta sindacalista della Areva. Sta discutendo con le dipendenti per dei tagli.
Movimenti politici spostano le pedine delle imprese dello Stato. Maureen perde il suo prezioso referente. Il presidente Anne Lauvergeon è trasferita. È l'inizio del progetto occulto di svendere le risorse di Areva ad altre società addirittura cinesi.
Maureen ottiene queste informazioni confidenziali e comincia una sua personale battaglia. Ma gli interessi toccati sono estremamente pericolosi. Minacce colpiscono Maureen e la sua famiglia.
Addirittura lo stupro subito si tramuta in un'accusa di simulazione.
Maureen riavrà la sua affidabilità ripristinando la verità dopo anni.
Il film possiede i tratti di un cinema di genere quali l'inchiesta su un fatto intricato di malgoverno, riguardante la amministrazione dell'energia; dice il regista:
“... un dibattito che riguarda il futuro della indipendenza energetica francese ed europea.” (4)
Ma il film va oltre. Narra con puntiglio e decisione la storia di una donna determinata, irremovibile, anche con delle debolezze:
“… la storia di una donna, la storia della lotta di una donna, il ritratto di una donna. Era questo che mi interessava far vedere ed era questo che interessava far vedere a Isabelle.“ (4)
Una donna in grado di combattere per anni, spesso in modo nevrotico, ansioso, nervoso ma resiliente. È probabilmente antipatica ma è amata dal marito e dalla figlia. Il marito appare pacifico, divertente.
Sono una famiglia ricca, benestante, hanno una bellissima villa al lago.
Maureen è una primadonna, una diva, veste elegantemente, per Jean-Paul Salomé è una difesa:
“Quello che abbiamo fatto è stato lavorare molto sul fisico, affinché assomigliasse quanto più possibile alla vera Maureen Kearney. Vedendola sul film adesso sono quasi sorelle gemelle. […] Quello che abbiamo preso di Kearney sono stati il colore dei capelli, gli orecchini, i completi che portava… Tutto quello che lei era e rappresentava un’armatura che metteva per confrontarsi con questi uomini potenti.” (4)
Il regista è preciso alla struttura del film. La presentazione è quella di Maureen, alla quale l'autore dedica una totale attenzioni. Il regista segue le manipolazioni politiche e le lotte intestine all'interno delle nazionalizzate. In questo si discosta dal libro dove gli squallidi intrighi sono più circostanziate.
Il conflitto è quello di Maureen con l'intera umanità. Il colpo di scena e il processo con l'animazione degli avvocati.
Nel film c'è intreccio, ritmo, tensione, atmosfera della Parigi istituzionale, ma è pure molto formale. Copioso di particolari come gli abiti della Maureen, nelle lunghe sfumatura nella musica, nella suspense e nelle accese sequenze del tribunale e della polizia.
Caroline Michel-Aguirre, La syndicaliste, Hokus Pokus, Èditions Stock, 2019. Traduzione google translate: “Per caso approda all'Areva, fiore all'occhiello industriale dei gloriosi anni Trenta, nato dal desiderio del generale de Gaulle di mantenere la Francia nel concerto delle nazioni. Padroneggiare l'energia nucleare significa dominare la bomba atomica e quindi rimanere un membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.”
Caroline Michel-Aguirre, La syndicaliste, Hokus Pokus, Èditions Stock, 2019. Traduzione google translate: “Nel 2009, Nicolas Sarkozy ha nominato alla guida Henri Proglio da FES. Un uomo duro, dal carattere permaloso e volto triste, che aveva trascorso tutta la sua carriera in una società privata, la società di distribuzione d'acqua Générale des eaux, poi diventata Vivendi, poi Veolia. La sua missione è recuperare la corona di EDF. La battaglia durò due anni. Il barone Henri ha vinto. Nel 2011, la regina Anna è stata cacciata dal suo regno, ma Maureen Kearney, sua alleata, ha continuato la lotta. A nome di altri dipendenti, ha cercato di proteggere Areva, il loro sostentamento, dagli appetiti di EDF. Il successore di Anne Lauvergeon, Luc Oursel, era un capo insicuro, arrabbiato e fragile. Molti ad Areva pensavano che il nuovo presidente si stesse comportando come un vassallo del barone Proglio. Maureen Kearney e l'intero comitato aziendale europeo si sono opposti a lui e ai piani di EDF.”
Caroline Michel-Aguirre, La syndicaliste, Hokus Pokus, Èditions Stock, 2019. Traduzione google translate: “… una Giovanna d'Arco irlandese e illuminata, udì una voce, quella della regina Anna, che le ordinava di sacrificarsi. Umiliarsi fino a inscenare uno stupro per sbarrare la strada allo smantellamento di Areva.”
https://techprincess.it/la-syndicaliste-jean-paul-salome-isabelle-huppert/
Da secoli i cannibali sono considerati all'unanimità abominevoli e disgustosi, pertanto sono estromessi dalla società. Ma i cannibali sono malvagi? Segue questo pensiero Luca Guadagnino nel film Bonus and All presentato al 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il quale dal suo profondo ego si crede Dante mentre racconta di Ugolino nell'Antenora, la seconda zona del nono cerchio dell'Inferno della Divina Commedia.