Mountain Onion - Gornyi luk Regista: Eldar Shibanov

Mountain Onion - Gornyi luk,  Eldar Shibanov

Mountain Onion - Gornyi luk

Regista: Eldar Shibanov

Cast: Kuantay Abdimadi, Esil Amantay, Amina Gaziyeva, Zhazira Kaskey, Sanjar Madi, Laura Tursunkanova

Provenienza: Kazakistan

Anno 2022

Autore recensione: Roberto Matteucci

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Dad? Crying? Impossible.

Il Kazakistan è la decima nazione più grande del mondo – 2,7 milioni di chilometri quadri – ma è scarsamente abitato – poco più di 19 milioni di persone – sessantaquattresimo nella classifica mondiale.

Una vastissima steppa si estende all'interno. Nella capitale Almaty abita meno del 10% della popolazione. Nella campagna sono predominanti gli infiniti spazi, spesso verdi e affascinanti; caratteristiche essenziali, capaci di delineare l'esistenza dei kazaki.

È un popolo giovane, addirittura il 26,13% ha fra gli zero e i quattordici anni. (1)

I bambini sono spesso i protagonisti dei film del Kazakistan. Ad esempio Ozen – River del regista kazaco Emir Baigazin. La pellicola è stata presentata alla 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Questi erano ragazzini sofferenti, solitari, tristi. Vivevano isolati in una steppa solare.

Di nuovo due bambini ma d'indole esuberante sono protagonisti del gioioso film Mountain Onion - Gornyi luk del giovane filmmaker kazako Eldar Shibanov presentato alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Mountain Onion - Gornyi luk, Eldar Shibanov

Nella vuota immensità rigogliosa del paesaggio kazako, dei bambini stanno giocando. È una sfida di schiaffi. Si colpiscono con delle sberle forti. Chi tollera il dolore stoicamente vince del denaro.

L'undicenne Jabai (Esil Amantai) primeggia, ha una solida motivazione: con i soldi vuole comperare una torta al padre per il suo compleanno.

Mountain Onion - Gornyi luk, Eldar Shibanov

La famiglia di Jabai è composta dall'idolatrato padre Aybek, dalla madre Lasta e dalla sorella Sania, un anno più giovane del fratello. Purtroppo sono in un momento di crisi. Per volere di Aybeck hanno lasciato la città per trasferirsi in una zona rurale. Vuole costruire una casa ecologica nella natura. Ci sono molti ostacoli, c'è tanta fatica da sopportare. La costruzione è bloccata e sono costretti a dormire in una tenda. Il denaro scarseggia. I genitori ogni mattina lasciano i figli sul bordo di una strada trafficata ma in mezzo al nulla, a vendere cipolle.

Mentre il marito è orgoglioso e sensibile, la moglie è invece altezzosa, annoiata e priva di meriti. Tradisce Aybeck con lo zio Vitya, un giovanotto vigoroso autista di un camion. I loro incontri avvengono nella cabina. I bambini se ne accorgono e, giustamente curiosi, vogliono vedere. Fra essi c'è Jabai il quale scopre l'infedeltà della madre.

Jabai attribuisce la colpa a un calo di energia e d'intensità sessuale del padre. Con la sorella, ha un'idea: rinvigorire il padre con il Gold Viagra, una produzione cinese del famoso medicinale. Ma per averlo bisogna andare in Cina quindi si nascondono nell'autocarro dello Zio.

Arrivati a destinazione segue una serie di disavventure comiche.

Mountain Onion - Gornyi luk, Eldar Shibanov

Il regista, nonostante il tono leggero, affronta delle tematiche complesse: il fascino culturale del Kazakistan e gli atteggiamento dei loro bambini. Inoltre ci sono argomenti universali molto eterogenei: la famiglia, il matrimonio, il divorzio e quelli collegati della intensità fisica e del viagra.

Il regista racconta la tradizione kazaka e il comportamento dei bambini parlando ad esempio del buffo taglio di capelli di Jabai:

They prepared with make-up artist, hairstylist and concept designer who created the haircut for the kid so he would appear as a native of that area.” (2)

È attenzione per i particolari, ai dettagli, peculiarità in tutto il film.

Altra meticolosità è la suggestiva ambientazione:

“It’s an area not far from my home city Almaty in the south of Kazakhstan. It’s a hilly and mountain area but also on one side, there’s steps. We spent a lot of time to find that place for where the story happens and these bright green hills were right.” (2)

Mountain Onion - Gornyi luk, Eldar Shibanov

Il verde brillante dipinge unitamente agli altri colori primari l'intera storia.

I figli hanno una unica finalità, non far divorziare i genitori. È un atteggiamento comune nel mondo, i bambini soffrono della separazione; amano entrambi e scegliere è un tormento profondo.

“It was important for me to tell the story from the point of view of the children of Saniya and Jabai, since, like the heroes of the film, I went through the process of divorce of my parents. This is a very difficult time and it seems that there is no happiness around and everything is over. But it’s not. Life goes on and your parents will not stop loving you even if they live separately. … in the separation process was also a time of happiness. Peculiar, but happy. We were still a family.” (3)

Jabai e Sania amano la loro famiglia, non sono interessati ai beni materiali, non gli importa se non hanno ancora una casa, non gli importa di dormire all'aperto e neppure di vendere cipolle, vogliono solo stare felici con i genitori. Per riuscirci affrontano un rischio elevato, spostarsi segretamente per raggiungere un paese in Cina vicino al confine. Qui possono acquistare il Gold Viagra.

La famiglia è la base portante della società. In alcuni stati si vuole distruggerla perché è l'elemento di resistenza. Le lobby anti demografiche hanno un nemico nella famiglia. Jabai, Aybek, Lasta e Sania sono la famiglia kazaka, non è perfetta, ha molti difetti, forse è solo quella desiderata dal regista, ma in ogni modo anch'essa resiste.

Mountain Onion - Gornyi luk, Eldar Shibanov

Jabai è un ragazzino bellissimo. Ha la faccia di un cherubino birichino, di un roseo intenso, con caratteri fisici modellati come le orecchie maestose e il naso un po' schiacciato, esaltati dallo stravagante taglio alla moda.

Coraggioso, attivo, energico, entusiasta, fedele, puro, è un bambino felice. L'ombra della separazione lo turba ma non si arrende. Vuole essere sereno e per esserlo vuole stare con i genitori. Vuole essere grande, guarda preoccupato il suo pene, non cresce.

Jabai è il vincitore insieme alla pungente e intelligente Sania. Carina, con le trecce assomiglia a Pippi Calzelunghe pure per la vivacità.

Lasta è la madre acida, apatica, cinica, egoista. È estremamente disinvolta, tradisce il marito per noia e ripicca. È cattiva, continua a dare ordini ad Aybek, a trattarlo con disprezzo come nella scena dello spegnimento delle candele della torta.

Il padre Aybek è un euforico, docile, onesto, fiducioso. Non reagisce alle malefatte della moglie. Si rifiuta di firmare le carte del divorzio. Vuole ripulire il pianeta ma trascura la famiglia. È un sognatore, vive nel suo mondo, vuole combattere l'inquinamento perciò raccoglie la plastica e la trasporta con una buffa motocicletta.

Mountain Onion - Gornyi luk, Eldar Shibanov

La stravagante moto è importante. È minuscola ma insieme riescono a starci, sebben devono condividerla con sacchi di rifiuti. Il suo ruolo è allegorico. Ne parla il regista:

“Yeah, it was a horrible thing because the production designer and prop artist had to find the exact motorcycle that works well because half the film happens on the bike. On the second day of shooting it started to break down. But we had already captured half of the opening scenes so it wasn’t easy to figure it out. We had one person who just was focused on that motorcycle and push it so that it would start to work on set before the shooting.” (2)

I personaggi sono simpatici, ma l'idolo del pubblico è comprensibilmente Jalai. Nella presentazione, tutta la concentrazione è su di lui, non l'abbandona mai. È divertente perché mantiene le specificità della fanciullezza persino quando combatte le sue paure nella città cinese. Il suo scopo è salvare la famiglia, in subordine acquistare il viagra. Il suo viaggio ha una funzione sentimentale, è una catarsi per amore della famiglia. Al termine perviene allo stato di consapevolezza, ha il viagra. Ma i genitori divorzieranno ugualmente?

Il ritmo non si interrompe mai, la tensione è emozionante. C'è totale sintonia con i bambini, l'aspettativa è avvincente. Ci sono intrecci spassosi.

Mountain Onion - Gornyi luk, Eldar Shibanov

Come quello di due giovani, due cretini. Sono su un tandem, in una strada lontana dalla città. Sono vestiti in modo estroso. Senza maglietta, con tanti tatuaggi e con dei pantaloncini attillati e variopinti. Vanno in giro propagando una campagna contro le violenze domestiche: “Stop domestic violence”. Si fermano dai bambini. Domandano a Jalai se nella sua famiglia ci sono violenze. Jalai ovviamente risponde affermativamente: si la madre picchia regolarmente il padre.

Questa sequenza congiuntamente a quelle dei campi riempiti di bruttissimi pannelli solari sono la raffigurazione minacciosa sia culturale, sia ecologica di chi vorrebbe colonizzare il Kazakistan.

Mountain Onion - Gornyi luk, Eldar Shibanov

La visione poetica esiste nella casa incompiuta, con poche speranze di finirla ma con spunti di bellezza, come le ceramiche e una eccentrica vasca rosa.

Poi c'è l'esilarante sequenza nella farmacia cinese. Jalai chiede il viagra. Con la farmacista nasce un malinteso dovuto principalmente alla straripante immaginazione dei bambini. C'è una tensione spassosa. La camera riprende Jamai all'alto, soggettiva della negoziante, i bambini sono schiacciati in basso: “for the viagra”. Cut. Adesso la camera è in basso, con un'angolazione verso l'alto la vecchia cinese sdentata, ride esageratamente; riempie appena un quarto dell'inquadratura. É la parte spassosa, accompagnata dallo spavento di Jalai.

Mountain Onion - Gornyi luk, Eldar Shibanov

Quando i bambini sono i Cina, distanti e lontani dalla sicurezza di casa, le immagini perdono di potenza e diventano notevolmente più attenuate.

Il film è una commedia per volontà dell'autore ma si ride molto:

“It’s a comedy because I wanted to make a feel-good movie to show the other side of Kazakhstan. There’s a lot of strong, heavy drama films from the country but I wanted to show the bright side. That’s why you also see the bright colours which the DOP created. I like that you mentioned it has a strange, absurd humour. That’s amazing.” (2)

Le scene in Cina sono un miscuglio di figure strane, di gangster e ladri fake. La storia rasenta l'assurdo mantenendo le sue linea guide con una high light, sovrabbondante di colore, esaltando l'ambiente come nell'inizio. Il rigoglioso infinito unito alla gara di ceffoni è una metafora del carattere kazaco.

Oltre gli appariscenti colori ton sur ton, il regista è abile nel collocare la camera esattamente, sempre in movimento fino a posizionarsi in dislocazioni innaturali, la camera appare abbia una vita propria. La colonna sonora è esatta poiché è un film allegro.

Mountain Onion - Gornyi luk, Eldar Shibanov

Il finale è ottimista, lo desidera il regista:

“Therefore, I wanted to make a feel good movie in which it seems to children that their parents will be together no matter what happens. And perhaps this hope will be transmitted to the audience.” (3)

Aybek e Lasta ritrovano i bambini spariti in Cina. Aybek ha riottenuto la forza, può difendendo la moglie.

Ora la moglie aiuta il marito a raccattare la plastica nei campi e tutti insieme salgono nella motoretta e si avviano.

Il film ha una tendenza al surrealismo, all'immaginazione, alla fantasia. L'atmosfera è sempre briosa, il tono mai debole, i personaggi ricercati. L'aspetto onirico prevale, trasformando anche quello sociale. Le similitudini sono azzeccate un macrocosmo vissuto in una motocicletta, una parodia dell'innovazione speculative delle idee reazionarie dall'occidente. Un film semplice ma lirico.

  1. https://www.cia.gov/the-world-factbook/countries/kazakhstan/#people-and-society

  2. https://asianmoviepulse.com/2022/12/interview-with-eldar-shibanov-esil-amantay-and-sanjar-madi/

  3. Director’s Statement PressBook

Roberto Matteucci

https://www.facebook.com/roberto.matteucci.7

http://linkedin.com/in/roberto-matteucci-250a1560

“There’d he even less chance in a next life,” she smiled.
“In the old days, people woke up at dawn to cook food to give to monks. That’s why they had good meals to eat. But people these days just buy ready-to-eat food in plastic bags for the monks. As the result, we may have to eat meals from plastic bags for the next several lives.”

Letter from a Blind Old Man, Prabhassorn Sevikul (Nilubol Publishing House, 2009)

https://www.popcinema.org
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