Masahista - The Masseur Regista: Brillante Mendoza

Masahista - The Masseur, Brillante Mendoza

Masahista - The Masseur

Regista: Brillante Mendoza

Cast: Coco Martin, Jaclyn Jose, Alan Paule, Katherine Luna, R.U. Miranda, Aaron Rivera, Arianne Camille Rivera, Ronaldo Bertubin, Norman Pineda, John Baltazar, Jan-el Esturco, Erlinda Cruz, Rose Mendoza, Mary Anne de la Cruz, Maximiano Sultan, Randell Reyes, Paolo Rivero, Kristoffer King, Marvin Bautista, Kim Redoble, J.D. Basco, Joe Armas, Jetro Rafael

Provenienza: Filippine

Anno: 2005

Autore Recensione: Roberto Matteucci

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Sir, the kiss on the lips is meant for the girlfriend.

Nel sudest asiatico, infervorato da aumenti esponenziale del PIL, si realizza un cinema moderno, formativo, universale e tradizionale allo stesso tempo. I filmmakers hanno studiato, hanno imparato la lezione ma hanno mantenuto aperto il canale di comunicazione con il proprio paese d’origine. Percorrono scelte, creano un proprio stile, sfruttano storie di grande respiro, messaggi adattabili e trasportabili come modello perfino per il decadente occidente.

Sono originali, hanno una infatuazione per il cinema, percepiscono i sapori della loro cultura, hanno intelligenza e molta pazienza.

La dimostrazione sono, fra i tanti, il thailandese Apichatpong Weerasethakul e il filippino Brillante Mendoza.

Tropical Malady, Apichatpong Weerasethakul

Tropical Malady, Apichatpong Weerasethakul

Apichatpong Weerasethakul è poetico, penetra nel cuore dell’anima della Thailandia e nelle sue ambientazioni: la foresta, le voci, i fantasmi. Nel misterioso Tropical Malady - Sud pralad due giovani amanti trascorrono del tempo insieme. Nella seconda parte c’è uno smarrimento nella giungla di uno dei protagonisti. La lussureggiante foresta è il territorio della solitudine umana ma piena di suoni e immagini della vita. Ugualmente avviene pure in Lo zio Boonme che si ricorda delle sue vite precedenti - Loong Boonmee raleuk chat nel quale lo zio Boonme si dissolve nella natura, nella selva: “gestisci tu l’azienda e poi dopo morto torno io ad aiutarti.

Brillante Mendoza adopera un taglio esteriormente sociale. È profondamente all’interno della famiglia filippina con le sue contraddizioni e difformità.

Sono le caratteristiche del film di Mendoza presentato alla Mostra di Venezia nel 2012: Thy Womb – Sinapupunan. Le medesime scelte della sua prima pellicola Masahista – The Masseur vincitore nel 2005 del Festival di Locarno.

Thy Womb - Sinapupunan, Brillante Mendoza

Thy Womb - Sinapupunan, Brillante Mendoza

Thy Womb - Sinapupunan è la vicenda di una coppia. La moglie non può avere figli. Un problema comune però traslato da Mendoza in una spettacolare atmosfera. Sono dei Bajau, una popolazione musulmana, la quale vive sull’acqua, in palafitte di legno nel sud delle Filippine. Possiamo intravvedere ambedue le chiavi di lettura. L’autore non pone mai un tema prevalente sull’altro; riesce con sequenze profonde, lente, con dialoghi minimali a narrare il dramma di Shaleha, l’ostetrica del villaggio incapace di dare un figlio al marito.

In Masahista, Brillante Mendoza ha un identico stile. Spiazza il pubblico raccontando con dolcezza e realismo l'esistenza di Iliac, massaggiatore per uomini in un postribolo nella periferia di Manila. Ma anche qui, l'adattamento sociale, le difficoltà di una crescita arruffata sono lo scenario di Iliac, delle sue pene e della sua famiglia.

Il cinema di Brillante Mendoza è di un intimismo sociale illuminante e sofisticato. Gli stili sono agitati con equilibrio. È la sua dote speciale, la grazia artistica prevale con un montaggio alternato, dissolvenze incrociate, raccordi, dettagli, intrecci mai veloci, tuttavia precisi e voluti.

Masahista - The Masseur, Brillante Mendoza

Iliac è un bel ragazzo. Ha un fisico possente, non sappiamo il suo passato, del perché sia un massaggiatore. Ha una corporatura luminosa. Ha scelto di prostituirsi in un bordello per la sua muscolatura poderosa? Oppure perché è bello e non ha altre capacità per emergere, ad esempio a scuola?

Ha una famiglia: un fratellino, una sorella, una madre e un padre.

Postribolo e famiglia sono i suoi ambivalenti ambienti. Spazio e tempo s'intersecano; nonostante la storia abbia una gestione lineare. Iliac si trova sfalsato nel tempo e nello spazio, la differenza è di un giorno. Il giorno prima lavorava e il secondo seppellisce il padre. Si avverte una trama peculiare, l’autore usa questa cifra stilistica per affermare la sovrapposizione erotismo e morte.

L’inizio è una soggettiva di Iliac in macchina, in un taxi e poi in risciò. Dopo la notte di lavoro, sta andando a San Fernando, dove vive. Attraversa campi, edifici, capanne arriva a destinazione, dove ha la certezza del decesso del padre in ospedale. Nella camera mortuaria c'è la sua famiglia.

Masahista - The Masseur, Brillante Mendoza

Nella scena il regista ci inserisce con maestria e senza scatti, gli avvenimenti della sera precedente al lavoro. Di come Iliac abbia trovato un cliente, Alfredo, casualmente, è stato la seconda scelta, poiché il preferito si era ferito in un piede.

Il viaggio a casa è rapido, in auto e in motoretta, incrociando riprese dettagliate con alcuni manierismi: uno scontro, lungo e voluto, fra il risciò e una carrozza con cavallo. La camminata verso la clinica è filmata con l’uso del rallenti per disturbare l’emozione del ragazzo. Il tutto tratteggiato da colori evidenti, primari come verde e giallo.

La famiglia non sembra sconvolta dalla morte dell'uomo. È liberata da un peso, quantunque la madre, rispettando le tradizioni popolari, sta organizzando un funerale degno.

Le inquadrature sono in campo lungo per tratteggiare Iliac nella sua condotta e nella ricerca di un valore familiare. Diversa è l'umanità rinchiusa nel centro massaggi. Nel luogo di perdizione la vita scorre calorosa e discreta. Dentro c'è una relazione affabile, una richiesta di affettuosità e di sesso. Ma quando scade il tempo, come nella favola di Cenerentola, tutto si scopre essere un’illusione irrealizzabile.

Masahista - The Masseur, Brillante Mendoza

Dimentichiamo i fosforescenti gogo bar di Bangkok, il bordello filippino è un fabbricato separato, autonomo, riservato, chi entra sa cosa trova. Possiede una propria legge, è un mondo totalitario di fiorenti ragazzi.

Sir, all the masseurs here are stallions” gli frequentatori sono personaggi ambigui. Per la società filippina, l’omosessualità riproduce una debolezza e non una libera scelta di godere voluttuosamente.

Il bordello è il luogo più familiare per Iliac. La famiglia è frastornata, carica di tensioni non chiare. Perciò Iliac è semplice, non appariscente ma intimamente libidinoso ed erotico. Una sensualità descritta utilizzando numerosi adolescenti vistosi ma fidati, circondati con tonalità audaci come rosso scuro, verde.

Ma il bordello non potrà evitare a Iliac le sue agitazioni umane. Ignora gli sms della madre, con la notizia del padre ricoverato all’ospedale. Li tiene nascosti ma ci dovrà convivere mentre continua a massaggiare; il film condivide i due momenti spazio tempo.

Mendoza incastra i periodi con alcune dissolvenze simili e apparentemente accadute nel medesimo periodo.

Masahista - The Masseur, Brillante Mendoza

Nel postribolo, Iliac sta spogliando Alfredo. Contestualmente Iliac è pure nell’obitorio aiutando il becchino a vestire il padre nudo.

Mentre sta frizionando voluttuosamente il piede dell’uomo, spuntano i piedi del padre morto. Alfredo e il padre di Iliac si stanno fondendo, portandoci a individuare l'irrequietezza emotiva di Iliac. Il padre è stato assente, Iliac aspira a sopperire la mancanza occupandosi – non esclusivamente per denaro – di un uomo. Con esso parla apertamente, allegramente, con confidenza. Fra essi, nella piccola stanza, si instaura un legame. Iliac vorrebbe accrescere il livello relazionale, sebbene lo conosca da appena una decina di minuti; lo invoglia ad avere un relazione superiore, bramando di rivederlo, di uscirci per le compere natalizie.

Il montaggio è costruttivo, ad esempio un particolare del bordello richiama alla camera mortuaria. I posti sono nondimeno più vicini.

A casa, la madre ha preparato una veglia funebre, con la recita del padre nostro. Ma non c'è dolore. Tutti sono distratti: mangiano, giocano a carte, pettegolano, ridono e soprattutto nessuno piange.

Contemporaneamente il bordello è inquadrato dall’alto. È sold-out, tutte le camerette sono occupate. Il regista ci incanta con un aerial-shot con una carrellata fra le stanze. Nei cubicoli i massaggiatori stanno lubricamente frizionando i clienti. Gli alloggi sono minuscoli, di svariati tinte, i massaggiatori sono filmati di schiena e gli ospiti sdraiati. È una catena di montaggio, un'attività ripetitiva, come se fosse Tempi Moderni del sesso, ma privo di qualsiasi tono ironico.

Masahista - The Masseur, Brillante Mendoza

Ma sono i corpi degli adolescenti a rappresentare una società da elevare, da cambiare. Non è polemica, non è disobbedienza politica, è una esposizione fisica. Neppure vuole scandalizzare. Gioca scabrosamente con i fisici; la nudità è fugace ma non impedisce una carnalità forte. È la medesima visione dei frequentatori quando, invitati dal manager effeminato, osservano infervorati la lucida prestanza degli hustler.

La libidine è esaltata dalla fotografia perfetta. Nelle stanze c’è una sola fonte di luce, mettendo in chiaroscuro la loro carnalità. Ma la bramosia non ostacola al massaggiatore e cliente di parlare.

Masahista - The Masseur, Brillante Mendoza

I have a cuckoo for a father” confessa Iliac all’uomo. Simultaneamente, il padre sta per morire per cirrosi epatica. Iliac lo sa ma non né addolorato, né indifferente. D’altro canto, Alfredo indugia enigmaticamente. Parla della sua vita, è eccitato dal contatto fisico. Il calore delle mani spinge i nervi del suo corpo. Potrebbe essere sposato, ma poi ascoltiamo la telefonata della madre. È chiaramente un simbolo. Mente spudoratamente su dove è. Anch’egli ha un problema familiare. Stanno iniziando ad assomigliarsi. Si stanno avvicinando ma è un incontro inattuabile.

Sono due persone solitarie. Isolamento accentuata per Iliac dalla sua fidanzata volgare, ubriaca, chiassosa, lo sta aspettando fuori. Urla, sbraita, litiga mentre nel cubicolo Iliac e l'uomo esibiscono la loro nudità; sono di spalle, con un’unica illuminazione. Una esteriorità poderosa; le due solitudini sono unite per quel breve istante, una parete verde li sta separando. Il sesso a pagamento, conciso ed effimero, li sta fondendo. Se avessero coraggio e coscienza per ottenere una emancipazione civile, potrebbero lottare per una esistenza diversa e forse migliore.

Masahista - The Masseur, Brillante Mendoza

Nel servizio funebre ogni cosa è bianco, il sole deforma le figure fra il disinteresse dei presenti: un gruppo di ragazzi gioca a basket nel cortile del cimitero. Sarà la madre a restituire i giusti valori. Inizia a piangere sconsolata, infelice. Perché? Per un marito non amato? No, essa vuole riportare l’esatta dimensione dell'amore familiare, bella o brutta che sia.

Lo stesso accade a Shaleha, la levatrice di Sinapupunan. Essa accetterà il destino finale senza esitazione. Lo scopo era dare un bambino al marito. Non importa se la caccerà dopo la sua nascita. L'uguale sorte ingannevole accadrà a Iliac.

Il massaggio diventa più passionale, l'avventore si trasforma in padre, entrambi si accavallano. Iliac rimane al lavoro, è consapevole della morte del genitore. Il montaggio rapido ci porta ad affrontare ambedue i momenti.

Masahista - The Masseur, Brillante Mendoza

Alfredo gli chiede il coito conclusivo. Stanno tornando nella realtà, abbandonando la fallace ingannevole realtà del bordello variopinto.

L’uomo lo scopa rabbiosamente. La sua mente è legata a una indipendenza irrealizzabile, non potrà mai accettarlo, condannato a una finzione di comportamento perpetua.

Iliac è triste, sofferente per la copula violenta. Ma non è esclusivamente questo. La sua vita si sta sgretolando. Il suo viso è malinconico, diviso in due, una sezione è luminosa e l’altra nell’oscurità. Non sorride più. L’atteggiamento amichevole, mostrato all’uomo, svanisce in quei pochi irritabili istanti dell’happy end.

Il pianto definitivo di Iliac, sconfortato dalla sua situazione, lo accomuna con la partenza di Shaleha. Ora, allontanati, dovranno riorganizzarsi.

Brillante Mendoza delinea Iliac con dedizione, accompagnandolo con venerazione.

Roberto Matteucci

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“There’d he even less chance in a next life,” she smiled.
“In the old days, people woke up at dawn to cook food to give to monks. That’s why they had good meals to eat. But people these days just buy ready-to-eat food in plastic bags for the monks. As the result, we may have to eat meals from plastic bags for the next several lives.”

Letter from a Blind Old Man, Prabhassorn Sevikul (Nilubol Publishing House, 2009)

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